Quando le scuole erano aperte… Sembra tanto tempo fa, ma non sono passati molti mesi da quando gli studenti degli istituti superiori venivano all’Avis per i loro stage di alternanza scuola – lavoro, un’esperienza fuori dalle aule per avviarsi gradualmente al mondo dopo la scuola. Per due settimane (prima della chiusura, ovviamente) i ragazzi dell’ Istituto Fermi hanno svolto il loro stage in Avis, ed ecco come uno di loro ha commentato questo percorso nella sua relazione finale:

Nello stage affrontato nella sede AVIS di Modena abbiamo potuto imparare che il donare sangue è un gesto solidale, gratuito e spontaneo. L’AVIS dispone di medici, infermieri specializzati, ma anche nel settore burocratico e amministrativo ha del personale diligente e organizzato, tra gli utenti e il personale c’è un rapporto molto scherzoso, gli infermieri parlano con i donatori, i donatori sono disponibili a parlare, si crea un ambiente quasi familiare, con colazione e spuntino offerta.

Gli strumenti sono tecnologia, quando bisogna comunicare qualcosa ai donatori iscritti all’AVIS e fogli con annunci. All’AVIS c’è un gran rispetto dei ruoli, rispetto per l’educazione, per il rispetto l’uno verso l’altro, pulizia e igiene. Tra le altre cose credo di aver imparato tantissime cose, tra cui che la solidarietà e molto importante, perché se noi adesso stiamo bene e non facciamo qualcosa per l’altro, poi quando staremo male noi, chi ci verrà in aiuto? Chi ci darà una mano nel momento del bisogno?, infatti proprio per questo se c’è una maggiore collaborazione fra tutte le persone, poi si è più disponibili a darsi una mano l’un l’altro.

Non è l’unica cosa che ho imparato… credo finalmente di essermi reso conto che queste organizzazioni se non ci fossero, molte persone ora non ci sarebbero, oltre ho capito che aiutare anche chi non si sopporta non ha importanza, quello che invece ne ha, è la vita.

Dopodiché questa esperienza mi ha aiutato anche dal punto emotivo, sono riuscito ad oltrepassare il muretto che in qualche modo mi fermava alla soglia del dolore, mi ha fatto prendere decisioni di cui non mi pento, anche se non ho visto dei veri e propri malati, l’AVIS mi ha fatto rendere conto che per far star meglio gli altri dobbiamo essere tutti insieme. Sono stato molto fortunato sull’aspetto dello stage. Con la nostra tutor, Giovanna Barbieri, abbiamo lavorato con diligenza ed efficacia e ho trovato molti punti di forza. Inoltre è stato bello ed importante, somministrando un questionario con delle motivazioni già inserite da noi, capire quali siano principalmente i motivi per donare.

Guardando alla fine i dati abbiamo visto che al primo posto si può mettere appunto la solidarietà, poi si può notare che ci sono anche delle persone che vogliono essere delle persone migliori e che seguono l’esempio dei famigliari, quasi nessuno ha messo o per saltare la scuola, la colazione o per gli esami gratuiti.