Bella cosa i numeri, un po’ freddini se si leggono in maniera superficiale, ma, se valutati nel contesto in cui sono inseriti ed alla ricerca di cose utili, possono dare risultati estremamente interessanti e degni di attenzione.
Ed è quello che ogni tanto capita a me quando, immerso nelle statistiche della sezione, vado a sbattere, spesso inconsciamente, contro numeri fuori del comune che stupiscono anzitutto me stesso per la normalità delle situazioni in cui nascono e si sviluppano.
Prendiamo ad esempio caso della famiglia di donatori sassolesi Bonazzi–Cornia composta da 4 persone (genitori e due figli) tutti donatori che nella loro vita associativa hanno regalato alla comunità la bellezza di 323 donazioni così suddivise: Giuseppe (Beppe) ha raggiunto le 135, la moglie Maria Pia le 106, il figlio Marco le 40 ed Enrico le 44.
Numeri notevoli (da record) in totale ed altrettanto importanti se presi singolarmente.
Che valore reale ha il 106 di Maria Pia che per donare, in quanto donna, ha dovuto scontare difficoltà ben maggiori rispetto ad un uomo? E non dimentichiamo che in aggiunta lei ha partorito 2 volte. E i 134 del marito sono in assoluto un numero enorme che (mi pare) in pochi hanno raggiunto.
E accenniamo soltanto per un attimo alle performances dei figli che, pur in giovane età, hanno superato entrambi le 40 donazioni.
Volete, per concludere, un ultimo numero? La media della famiglia (325 : 4) è 81,25 e tutti e quattro sono ancora in piena attività avisina quindi avremo modo di aggiornare per l’avvenire i dati in nostro possesso.
Breve conclusione. Ho scelto questa famiglia perché la conosco bene e quindi mi è risultato facile fare delle somme.
Probabilmente nella nostra sezione ci sono altri casi famigliari simili e forse anche migliori che però non conosco, in quanto non facilmente rilevabili da parte del nostro database.
Aiutateci a superare questo empasse. Prenderemo nota e ci faremo carico di rendere di pubblico dominio casi analoghi.
Stefano Tosi
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