Ebbene sì: parlando di telefoniste/i dell’Avis ci si riferisce senz’altro a quella decina di personaggi che, denotando a volte spirito altamente autolesionista, si dilettano ad assicurare il collegamento fra la sezione ed i donatori convocando questi ultimi, quando ne esistono le condizioni, ad una prossima donazione.
Non sono un call center, non debbono vendere niente né ricevere compensi a percentuale: sono esclusivamente volontari che oltre a donare il loro tempo prezioso si accollano anche le spese per gli spostamenti da casa alla sede.
Per inciso si sappia che l’anno scorso hanno assicurato il servizio per 48 settimane su 52, oltre, per chi può farlo, continuare con le donazioni.
Ma vediamo chi sono seguendo accuratamente l’ordine previsto dal mansionario. Partiamo dunque da chi, per tempo e spesso alla domenica mattina, stampa gli elenchi dei convocabili, una coppia grandiosa composta da Giovanna (ex presidente e vice presidente della nostra sezione) che si alterna a Carla, (la sgobbona del gruppo, che copre anche i turni al telefono oltre a dare una mano dove serve).
Gli elenchi stessi al lunedì continuano il loro iter passando alla Luisa che li pulisce ulteriormente eliminando eventuali errori e rendendoli assolutamente idonei alle chiamate. Con lei lavora anche la Bea (al secolo Beatrice) proveniente da Maranello e per qualcuno accostabile a Santa Rita , la santa degli impossibili, perché è l’unica che riesca a risolvere situazioni complicate con donatori particolari.
Ma torniamo subito sulla terra passando a chi effettivamente telefona cominciando (in ordine sparso) dalle sorelle Veronesi, Gianna (impegnata anche nella protezione civile) e Emanuela (dipendente di una cooperativa che si occupa anche di disabilità). Si continua con Mara (che non appare nelle foto perché rifiuta di farsi riprendere), Liliana (con lunga esperienza d’ufficio), Franca (ex funzionario bancario) e Veronica (l’artista del gruppo, diplomata in preparazione corale e direttrice di due cori). Ed infine c’è Catia (la più giovane in assoluto che fa anche parte del gruppo giovani).
E i maschietti, direte voi? Oltre a me ce ne è uno soltanto: Roberto titolare di un bel record: è uno dei due sassolesi che hanno donato midollo osseo salvando sicuramente la vita di chi l’ha ricevuto (bel successo anche per l’ADMO).
Cosa volete che vi dica: questa gente (assolutamente sconosciuta alla maggioranza dei donatori) secondo me, e sicuramente anche a parere del presidente Mimmo, è per la sezione un patrimonio irrinunciabile e difficilmente sostituibile.
Trattateli bene anche se a volte chiamano in momenti secondo voi inopportuni, non interrompete la comunicazione appena sentita la parola Avis, non limitate le chiamate in ingresso : in poche parole se ci rispondete la cosa diventa più facile per tutti.
E se poi qualcuno di noi sbaglia, contattate pure direttamente me : mi farò vanto, se sarà utile, di usare ogni vostro eventuale consiglio per migliorare le nostre procedure. Grazie della collaborazione.
Stefano Tosi
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