Continuando ad occuparci di quella benemerita categoria di personaggi assolutamente indispensabili alla gestione della nostra sede e che vanno sotto il generico nome di volontari, ci interessiamo stavolta dei baristi, di quella schiera di amici deputata al ristoro del donatore prima, durante e dopo la donazione a seconda delle esigenze.

E come consuetudine iniziamo con i numeri: sono 25 e (stupitevi) l’anno scorso hanno stoicamente coperto tutte le 292 giornate di prelievo con una media di 11,68 giorni a testa, media che potrebbe variare se non ci dimenticassimo scientemente di considerare tutti i giovedì pomeriggio (circa 2 al mese) nei quali la sala prelievi ha funzionato.

Li avete senz’altro visti tutti eppure, siate onesti, in quanti di voi ricordano il volto di queste persone?

Eppure sono loro che vi accolgono al termine della donazione, si informano circa il tipo di colazione desiderato per poi servirvi al tavolino non appena tutto è pronto. E’ ovvio, ci sono perchè la sede senza il barista non può esserci ma chi sono effettivamente?

Non avendo una foto di tutti non posso indicarveli tramite una fredda elencazione di nomi, in ogni caso catastrofica dal punto di vista del mantenimento dell’attenzione: mi limito quindi ad accennare ad ognuno di loro lasciando a voi, se lo volete, il compito di capire chi possano essere.

Iniziamo dalla dirigenza (qui la foto c’é) facendovi conoscere Anna e Fernando facilmente distinguibili, non fosse altro che per la quantità di capelli di cui sono attualmente dotati. Ebbene sì, questi due signori con notevole dote di autolesionismo si offrono di curare i turni, gli acquisti, la ricerca continua della migliore qualità al prezzo più conveniente.

A loro si affiancano, quando serve, anche Carmelo, il siculo dal cappello a larghe falde nero che ricopre anche la carica di vice presidente vicario ed il consigliere Bonazzi, sì sempre lui, quello che pur di apparire in queste pagine non si tira indietro di fronte a niente.

Ricordiamo poi l’altro consigliere Roberto, cantante per hobby, quello che tutti gli anni fa l’albero di Natale e lo smonta: per capirci quello che quando comincia a parlare………. beh fortunato lui che ha il dono della parola.

Analizzando gli altri in base alla giornata fissa di presenza abbiamo al lunedì Massimiliano, al mercoledì Pietro che qualche tempo fa si era cimentato anche in lavori di segreteria, al giovedì mattina Gianni (volontario di lungo corso di poche parole ma di fatti concreti) mentre al pomeriggio si alternano Francesca e Veronica. Al venerdì non può mancare Carlo da Maranello, l’Alpino, il volontario della Protezione Civile, l’esperto in gnocco e borlenghi e chi più ne ha più ne metta, così come al sabato troverete Marco e Donato, il gigante buono (quello che con me farebbe davvero una “coppia di peso”).

Alla domenica invece si alternano Ramona, new entry del gruppo, che viene addirittura da Spilamberto e che quando è di turno porta anche gratuitamente i giornali, Antonio e Massimo (proprio quello che appena riesce si presenta con dolcetti preparati da lui sempre apprezzatissimi dai donatori).

E continuiamo l’elencazione con la Laura proprietaria del levriero che per un paio di volte ha rischiato, per affetto eccessivo, di mandarla al pronto soccorso, la Luciana che ha circa i miei anni e ne dimostra 10 in meno, Antonino e Catia del gruppo giovani. Ed infine Rosario, Gian Franco, Arturo e Bruno che da posizioni di rincalzo sono sempre pronti ad intervenire quando richiesto.

Bene. Questi sono i nostri eroi del cappuccino, i moschettieri del caffè, gli arditi del toast e della pizzetta ecc- ecc. Guardateli quando entrate in sede: sono a vostra disposizione dalle 7,00 alle 11,00 per quasi (ripeto) 300 giorni l’anno e si pagano anche le spese di trasferimento da casa alla sede. E se per caso capita che qualcuno una mattina si alza male, sopportatelo: nessuno è perfetto.

Stefano Tosi