Bella regione la Basilicata, una delle più piccole in Italia ma certamente non minore rispetto ad altre più grandi e ricche.
Vogliamo ricordare, a titolo puramente indicativo, il valore storico ed archeologico di Metaponto (colonia greca del VII secolo a.C.), di Matera con i suoi Sassi, patrimonio mondiale dell’Unesco e capitale europea della cultura 2019, tralasciando volutamente altri luoghi importantissimi per la cultura e il turismo nazionale.
Qualcuno a questo punto si chiederà il perchè di un così repentino innamoramento per questa regione lontana (si fa per dire) da casa mia; nessuna ragione razionale naturalmente a parte la scoperta del meritorio contributo elargito dalla provincia di Potenza all’Avis di Sassuolo quando ci ha regalato un suo figlio, tale Donato Cataldo, eletto a furor di popolo responsabile sezionale per la “produzione del gnocco fritto”.
Le sue origini sono veramente un po’ più variegate e complicate. Fonti attendibili ci dicono che Donato è nato a Portoferraio, provincia di Livorno (quindi dotato di una bella dose di Toscanità ), dove il padre si era trasferito per lavoro, per poi tornare in Basilicata (profondo sud) dove fra l’altro ha trovato, come si dice, l’amore (o l’amore ha trovato lui, a seconda della parte da cui si vede la questione).
Altro trasferimento, stavolta al nord, a Sassuolo dove ora, a 42 anni, continua già da qualche tempo ad Emilianizzarsi chiudendo così un cerchio virtuoso di supporto all’unità nazionale. Scommetterei che Garibaldi, Mazzini, Cavour e tanti altri stanno agitandosi nella tomba cercando inutilmente di reprimere evidenti sensi di invidia.
Non so se i libri di storia parleranno di lui: la vera certezza è che ora fa parte del nostro gruppo, è donatore titolare di 16 donazioni (la diciassettesima è prevista a breve), è nuovo consigliere effettivo, dà una grossa mano al bar quando il lavoro glielo consente e quando gli si offre qualcosa altro da fare certamente non si tira indietro.
E qui la famiglia ci dà una mano non ponendogli vincoli. Anche la moglie (Vitina) conosce il nostro mondo, ha collaborato col marito quando richiesto e, in qualità di donatrice, anche se iscritta da meno anni e con un numero di donazioni minore, si propone di raggiungerlo al più presto. I due figli Alessio e Aurora sono invece ancora troppo giovani per donare ed intanto non manca occasione di vederli assieme al padre che accompagnano durante le manifestazioni pronti, se utile, a dare una mano. Con una famiglia così è impossibile ottenere risultati minori.
Facendo un piccolo passo indietro in riferimento al gnocco fritto precisiamo una cosa. Chi dà una mano avrà constatato con piacere come la sua organizzazione del lavoro preveda l’utilizzo dei “social” e questo certamente l’ha aiutato un bel po’ quest’estate a stabilire i turni per la maratona estiva al Parco Amico, bypassando i problemi di ferie e di quanto altro può avere influito nel suo operato compreso il fatto di avere a che fare con un mondo di volontariato nel quale non ci sono obblighi ma solo tanta, tanta disponibilità.
Bene: di lui non sappiamo altro. Se i nostri informatori entreranno in possesso di altri particolari relativi a questo nostro personale “eroe dell’unità nazionale” vi informeremo. Intanto grazie a lui per quello che fa e che farà: del tempo davanti ne ha in abbondanza e chissà che non riesca a raggiungere in consiglio posizioni sempre più importanti. A proposito di invidia: come detto ha 42 anni.
Pensa, Luisa, potrebbe essere abbondantemente nostro figlio………………………..
Stefano Tosi
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