Il 2018 è appena terminato e già siamo in grado di avere i primi risultati circa le donazioni dell’anno che, come ci anticipavano le proiezioni mensili, hanno chiuso con un incremento rispetto all’anno passato di oltre 50 unità: non si può considerare un risultato trascendentale ma certamente positivo in grado di significare un’inversione di tendenza rispetto al trend negativo, almeno a livello regiomale, iniziato qualche tempo fa.
Ovviamente si tratta di una prima veloce occhiata ai pochi dati per ora in nostro possesso, una prima valutazione da aggiornare e perfezionare man mano che riceveremo altri numeri : presenteremo quindi come ogni anno le realtà statistiche sezionali nella relazione del Consiglio all’assemblea di marzo.
Per ora ci limitiamo a constatare come, relativamente all’aferesi (50,94 del totale), ci sia stato un forte recupero della plasma in contrastato con una purtroppo forte diminuzione delle piastrine che avrebbero bisogno di una spinta che ne consentisse il recupero. Qui abbiamo qualche idea che ovviamente non anticipiamo e che vedremo di trasformare in realtà nel corso dell’anno.
Più o meno stazionario, invece, il sangue intero. Importante è anche il dato che ci indica come nel 2018 dalla nostra sala prelievi, aggiungendo la plasma che i donatori di altre sezioni della nostra zona donano presso di noi si è raggiunto un totale di 6.762 sacche pari al 12,93% del totale provinciale (52.275). Niente male, direi.
Per chi volesse divertirsi mettiamo a disposizione in allegato un primo riepilogo dei dati mensili.
Tanto premesso, e dando a Cesare quello che è di Cesare, passiamo a ringraziare chi ha permesso tale performance, quindi tutti coloro che hanno dato una mano nel corso dell’anno: le telefoniste, i baristi, il personale di accettazione donatori e di Sala Prelievi nonchè, per non dimenticare nessuno, tutti coloro che in ogni modo si sono dati da fare.
Abbiamo raggiunto un risultato ma non siamo certamente ad un limite invalicabile. Vediamo dunque nell’anno nuovo di fare ancora meglio: lo spazio c’è e dovremo cercare di colmarlo aderendo alle richieste che la sanità pubblica continua ad inviare all’Avis: un numero sempre maggiore di sacche dell’unico farmaco non riproducibile in laboratorio, quello che i nostri donatori ci regalano allungando un braccio. Grazie.
Stefano Tosi
La sala prelievi dell’Avis di Sassuolo
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