Da qualche tempo vado cercando gruppi famigliari di donatori con caratteristiche particolari utili a destare l’interesse dei nostri lettori. Applicando il detto che “l’erba del vicino sempre è più verde” ho ampliato sempre più il raggio le mie ricerche, dimenticando chi invece era proprio sotto ai miei occhi.

E così un bel giorno, probabilmente grazie ad un recupero di lucidità, mi è venuta in mente la famiglia Piccinini-Tosi, quella dell’Antonella, sì inconfondibilmente proprio lei, quella che accoglie i donatori quando entrano, che svolge funzioni di segreteria: in poche parole quella alla quale vi rivolgete in prima battuta quando venite a donare. Inquadrato il personaggio vediamo di mettere assieme il gruppo completo.

Cominciamo dal “capo” (che in ogni famiglia che si rispetti è la moglie) e quindi proprio dall’Antonella che ad oggi ha raggiunto quota 91 donazioni, segue William (il marito) 42, ed infine Benedetta (la figlia) 11 per un totale di 154. Niente male visto che sono ancora sufficientemente giovani ed in grado di prevedere una vita associativa ancora di un certo interesse.

A loro andrebbe aggiunto il patriarca del gruppo, il padre dell’Antonella, il mitico Bruno (Piccinini naturalmente) che ci ha lasciato già da qualche anno: è stato uno dei fondatori della sezione e, oltre ad aver dedicato al volontariato Avis una grossa fetta della sua vita, pare abbia superato abbondantemente le 100 sacche. Buon sangue non mente, dunque.

Ma torniamo ai nostri eroi cominciando proprio da Antonella della quale taccio l’età per più o meno validi motivi di opportunità, ricordando invece che frequenta la sede dall’età di 8/9 anni quando veniva col padre. A 22 anni è diventata volontaria per poi essere assunta come dipendente dal 1997, da quando cioè l’Avis Sassuolo ha dovuto, per le dimensioni raggiunte, strutturarsi in modo definitivo.

Passando alla figlia Benedetta ricordo che si è iscritta all’Avis da poco ma viaggia a ritmi da record. A lei va accomunato il termine DAMS che non è un’offesa ma l’acronimo di “Disciplina delle Arti, Musica Spettacolo”, il corso universitario che frequenta (secondo anno) a Bologna con risultati, stando alle informazioni che arrivano dalla madre, veramente importanti.

Ho tenuto volutamente per ultimo il marito William (anche lui pensionato) al quale mi legano alcune affinità e purtroppo anche alcune preoccupazioni.

Grandissimo pregio reciproco è la condivisione del cognome (Tosi) mentre preoccupa una situazione difficilmente catalogabile ma che potrebbe nascondere rischi per noi davvero importanti. Mettiamo per esempio a confronto i cognomi delle nostre mogli: Piccinini e Mazzacani.

Entrambi sono formati da 9 lettere, di queste la terza e la quarta sono una doppia, entrambi terminano con la stessa vocale e chissà quali altre particolarità nascondono dietro la normalità di nomi autoctoni.

Sai una cosa, caro William? Senza scomodare i Maja, gli Atzechi, le Sibille, Mago Merlino e chi altro, facciamo gli scongiuri del caso e teniamo alto il livello di attenzione vigilando costantemente.

D’altronde, o le teniamo così o……….le teniamo così.

Stefano Tosi