In questa fase di massima precauzione è stato chiesto ai donatori che operano in ambito sanitario, a chi cioè lavora sia nelle strutture sanitarie pubbliche e private, che sul territorio, che nelle attività socioassistenziali, di astenersi dalle donazioni.
Nonostante non sia dimostrata la trasmissibilità del Covid-19 attraverso il sangue, si tratta pur sempre di persone in prima linea più esposte al contatto con il virus, come purtroppo ci confermano i dati dei contagi in ambito medico.
Ora la Regione Emilia Romagna ha avviato uno screening di massa su tutti gli operatori della sanità effettuando a tappeto il test sierologico per la ricerca degli anticorpi contro il coronavirus.
Basteranno gli esiti dei test per dare il via libera alla donazione?
Occorre ancora un po’ di pazienza. A chi risulta negativo alla presenza di anticorpi viene chiesto di astenersi ancora in via precauzionale e fino a nuove disposizioni.
Invece i donatori sanitari risultati positivi sono altrettanto sospesi, ma potranno rappresentare una risorsa preziosissima con la donazione del loro plasma.
Il plasma iperimmune contenente anticorpi sviluppati dopo l’infezione è infatti una delle terapie proposte contro il Covid-19.
La sperimentazione è già in atto in diverse regioni e si attendono indicazioni anche in Emilia Romagna per procedere alla raccolta e ad un successivo possibile impiego terapeutico. Ci sarà allora bisogno di tanti donatori con anticorpi positivi per raccogliere quanto più plasma possibile.
Per questo Avis chiede a chi è donatore fra il personale sanitario e risultasse positivo al test sierologico di mettersi a disposizione per la donazione del plasma, segnalando la propria disponibilità allo 059 3684909.
Potranno diventare da donatori sospesi a donatori “speciali”, e contribuire non solo alla cura dei pazienti, che è il loro prezioso lavoro quotidiano, ma anche alla ricerca di nuove terapie.
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