Il COVID, ovviamente non è stato sconfitto, abbiamo combattuto un po’ ed abbiamo imparato a conviverci adattando le nostre procedure ad una situazione nuova, del tutto imprevista ed assolutamente sconosciuta.
Se non avessi paura di essere frainteso, arriverei a dire che una quota parte delle novità probabilmente potranno essere recepite come utilmente adattabili ad una realtà permanente, lasciando invece al resto il beneficio del dubbio. Ovviamente augurandoci che certe prescrizioni fisicamente opprimenti (mascherine, maschere in plexiglas e quant’altro) possano al più presto, al termine della pandemia, essere accantonate.
Messo a posto il discorso medico passiamo invece ad affrontare un problema sezionale di natura dirigenziale che ogni 8 anni si presenta ed è di non facile soluzione: il rinnovo di certe cariche apicali al termine dei due mandati consecutivi come previsto dallo statuto, scadenza che, guarda caso, si presenterà in primavera dell’anno prossimo.
Ovviamente i due personaggi più difficilmente accantonabili sono il Presidente e l’Amministratore che hanno svolto un lavoro, a dir poco, egregio del quale non cesseremo di essere loro grati, un lavoro di impegno e di assoluta competenza grazie al quale la nostra sezione ha raggiunto i livelli attuali.
Esiste poi il problema relativo all’età di alcuni altri consiglieri che senza timore di smentita si può considerare quanto meno elevata elevata. Per loro non esiste sicuramente un problema di ineleggibilità statutaria, ma piuttosto subentra una necessità di ricambio generazionale che favorisca una maggiore adattabilità alle esigenze tecnologiche ed assicuri una maggiore apertura mentale che da una certa età in poi è difficile avere.
Fermi tutti. Non sto annunciando uno stato di emergenza sezionale, anche perché dei più o meno giovani in consiglio ci sono ed anche impegnati in incarichi importanti. Mio compito in questo caso è quello di chiamare a raccolta forze nuove che, dando la propria disponibilità, inizino ad interessarsi a certe problematiche gestionali per essere in grado, prima possibile, di affrontarle e gestirle.
Prima di chiudere vorrei prevenire la critica di qualcuno che potrebbe accusare la dirigenza attuale di ritardo (più o meno sei mesi dalla scadenza) nell’affrontare un problema così importante. Già all’inizio dell’anno ci si era infatti informalmente riuniti per raccogliere proposte.
Poi il COVID, il blocco totale, e la forzata sospensione “sine die” di ogni risoluzione. Ora ripartiamo da capo con un invito alla massa enorme di persone che girano attorno all’Avis Abbiamo bisogno di voi, date la vostra disponibilità nella certezza che saremo al vostro fianco finché serve e finché, ovviamente, saremo in grado di farlo.
Contattate il presidente e date la vostra disponibilità.
Stefano Tosi
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