Salve gente. In questo momento molto particolare nel quale pare che la situazione ci stia sfuggendo di mano e che si rischi di ripiombare nel buio di provvedimenti indispensabili ma certamente non piacevoli per tutti noi, vediamo di fare il punto su una iniziativa in corso voluta e finanziata dalla regione Emilia Romagna e che riguarda lo

STUDIO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE
per valutare la sieropositività dei donatori di sangue

Vediamo di capirci meglio. I donatori hanno constatato direttamente come all’atto della donazione il medico presente si sia premurato di chiedere la disponibilità ad un prelievo aggiuntivo volto alla valutazione della sieropositività da SARS-Cov-2 nella popolazione proprio dei donatori di sangue ed emocomponenti in Emilia Romagna. Il test, rivolto a circa 130.000 soggetti, rileva la presenza eventuale di anticorpi, il cui dosaggio nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale è importantissimo per evidenziare l’avvenuta esposizione al virus.

E qui mi fermo, anche perché nella mia ignoranza in materia medico sanitaria potrei male interpretare i documenti ufficiali che utilizzo e creare confusione. Mi limito a ricordare un dato compreso nella relazione letta dal presidente all’assemblea provinciale di Modena il 3/10 scorso: a quella data circa il 75% dei donatori aveva dato il consenso al prelievo, la presenza di anticorpi rilevata si aggirava intorno al 3,4% e un solo donatore è risultato positivo al successivo tampone. Niente male, direi!

Intanto lo screening continua, ricordando che l’adesione è assolutamente ed esclusivamente volontaria e che l’esito dell’esame potrà essere il seguente:

  • un valore negativo (< 1,0 Index) indica l’assenza o livello basso di anticorpi;
  • un valore dubbio (1,0 . 1,4 Index) indica una ridotta produzione di anticorpi compatibile con una possibile pregressa esposizione;
  • un valore positivo (>1,4 Index) indica probabile esposizione al virus.

Morale della favola. Se negativo la cosa finisce lì e passa negli archivi degli studiosi che al termine trarranno le loro valutazioni. Nel caso invece di esito dubbio o positivo (ed in assenza di storia di malattia da Covid pregressa virologicamente confermata) verrà seguito un protocollo che prevede:

  • informazione all’interessato;
  • invito a presentarsi al Policlinico di Modena previo appuntamento da concordare per effettuare il tampone;
  • obbligo per il donatore di sottoporsi alla misura dell’isolamento domiciliare volontario fino al ricevimento dell’esito del tampone

Tanto premesso mi scuso se questa volta sono stato costretto ad utilizzare tanti termini tecnici, poco comprensibili ma purtroppo indispensabili per meglio chiarire il tutto e vi saluto ricordando che lo screening, salvo proroghe non impossibili vista la situazione, terminerà alla fine dell’anno.

Un sentito grazie a tutti per la collaborazione, nella constatazione che voi non solo donate in vita più volte parte del vostro corpo, ma siete sempre disponibili a regalare anche il vostro tempo per il bene di tutta la comunità.

Una volta di più lasciatemi dire che l’Avis è anche questo.

Il grillo parlante