Salve gente.” Anno nuovo, vita nuova” recita il detto popolare famoso. E vita nuova sia, quasi certamente migliore visto che ben difficilmente potrà andarci peggio che nel 2020.
Dopo questo atto di fede, riprendiamo dunque i nostri contatti mensili diventati ormai consuetudine, continuando a scambiarci pareri, idee, notizie che non sempre riusciamo ad intercettare tramite i canali istituzionali.
Prima però una precisazione: Dopo due anni vi svelo il nome di chi mi dà voce, traducendo dal “grillese” tutto quello che non saprei altrimenti come comunicare, di colui che dal lontano 2006 (se non vado errato) utilizza queste pagine (prima cartacee, ora telematiche) per raccontarci anche i fatti sassolesi. A lui concederò dunque di affiancare la sua firma alla mia.
Ma torniamo “a bomba” affrontando l’argomento odierno:
APPUNTAMENTI PER LE DONAZIONI
Di questo problema già abbiamo parlato in passato ma probabilmente è meglio rinfrescare la memoria ai vecchi donatori (che in qualche caso soffrono di amnesia), nonché spiegare le cose ai nuovi che, non ancora nel nostro giro, non hanno ovviamente potuto leggerci.
Dividiamo i donatori in due categorie: donatori di plasma e di sangue intero.
Affrontare il discorso con i donatori di plasma è molto più facile dato che da sempre, direi, l’obbligo degli appuntamenti esiste, trattandosi di operazioni che, data la loro lunghezza temporale, non possono essere gestite autonomamente dal donatore stesso che rischierebbe di mettere in crisi il funzionamento della sala prelievi oltre a sottoporre se stesso ad attese interminabili.
Diversa è la questione del sangue intero. In questo caso solo alcune sedi richiedono appuntamento già da anni, altre cominciamo soltanto ora a far funzionare il relativo calendario ed altre ancora consentono al donatore di rispondere alla chiamata autonomamente. Dove la prassi è operativa qualche eccezione viene però concessa a chi, per i più svariati motivi non riesce a prevedere una disponibilità avanti nel tempo.
Fatta questa premessa utile ad inquadrare la situazione vediamo di affrontare il problema. Chi prende un appuntamento di solito poi lo rispetta? Certamente la maggior parte lo fa.
All’altra, esigua parte, invece, una preghiera. Per favore se non potete venire avvisate se possibile per tempo: verrete sostituiti da qualcun altro disponibile che invece vien spostato (specialmente al sabato ed alla domenica) ad una data molto più avanzata.
Non dimentichiamoci, poi, che il Provinciale manda il personale sanitario in base alle esigenze desunte dagli appuntamenti. Perché dunque rischiare di impegnare inutilmente un medico o un infermiere che rischia di venire solo parzialmente utilizzato? Tenete presente che trovare il personale che serve non è poi così facile in questo momento altamente influenzato dal Covid.
Non è più disponibile chi lavora in ambienti a rischio (e sono tanti), altri nostri collaboratori sono stati chiamati ad operare nelle strutture ospedaliere, le nuove leve hanno bisogno di tempo per imparare le nostre procedure.
Sforziamoci dunque a non dare per scontato ciò che scontato non é. L’Avis è una macchina estremamente complessa: vediamo, se possibile, di collaborare perché niente concorra ad inceppare i suoi efficientissimi ma a volte delicati ingranaggi.
Il grillo parlante
(Stefano Tosi)
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