Cari donatori e donatrici, grazie alla campagna di comunicazione dell’Avis regionale, quest’anno saremo i destinatari di molti messaggi che ci stimoleranno a diventare collaboratori della nostra organizzazione.

Lo scopo di tale interessante iniziativa non è solo quello di riconfermare o trovare nuovi elementi da inserire nei nostri Consigli, ma soprattutto quello di declinare in nuove forme il significato di volontariato in Avis.

Recentemente, insieme a un buon numero delle nostre Avis comunali e all’Avis provinciale, ho partecipato ad un meeting ideato dall’Area Comunicazione dell’Avis regionale, molto stimolante e costruttivo, dal quale non solo è scaturita l’immagine di un’associazione estremamente vitale e propositiva, presente e radicata sul territorio, ma soprattutto la consapevolezza di un panorama associativo in veloce e radicale mutamento.

Fino a ora non siamo rimasti al palo, anzi. La nostra provincia è costellata di sezioni molto attive, fortemente impegnate con brillanti iniziative che danno spessore e visibilità all’Avis. Nonostante ciò è emersa la convinzione della necessità di creare nuovi contenitori nei quali custodire e alimentare l’interesse dei donatori e collaboratori presenti e futuri.

Formigine: Corri con Avis (foto di archivio)

Non vorrei cadere nel romanticismo o nel ricordo dei tempi andati: sono diventato un avisino 40 anni fa, avendo la fortuna di collaborare con Aldo Costa, Maurizio Ferrari, Antonio Mantovani e tanti altri. La parola d’ordine di quegl’anni era “Dai, vieni a darmi una mano!”. La loro eredità non ha perso valore e i donatori di sangue rimarranno sempre il cardine e lo scopo del nostro agire.

foto di archivio

Oggi, per mantenere la forza di quel messaggio e di quella passione e per dare sempre più vigore a quel mix vincente di cuore e braccia, necessitiamo di donatori di tempo e competenze. Non sto sostenendo l’idea di un volontariato di professionisti, ma l’importanza di fidelizzare nuove risorse che ci regalino il loro saper fare.

Sicuramente non siamo disarmati per questo scopo: i corsi di formazione della Scuola di Bertinoro, sempre più fruibili ed esportabili alla base associativa; la condivisione dei messaggi nazionali, regionali e provinciali, l’interscambio delle esperienze tra le sezioni; l’allineamento con i social (Facebook, WhatsApp, Telegram, Tik Tok) e la collaborazione con le altre realtà associative, etc., potranno farci camminare velocemente e allo stesso passo per fare rete e comunità.

Volontari alla scuola di Bertinoro (foto di archivio)

La comunicazione, se diffusa a livello comunale e delle sezioni, diviene efficace e assume un ruolo di coesione sociale che ci avvicina ai donatori e stimola l’interesse dei cittadini verso l’Avis.

Tanto per allargare il discorso, secondo dati Istat e pubblicazioni di settore di qualche anno fa, i volontari in Italia sono più o meno 6,5 milioni, organizzati in circa 350.000 istituzioni, che rappresentano il 4,3% del Pil nazionale.

L’apporto della nostra associazione sono 1,3 milioni di donatori con 2 milioni di unità di sangue ed emocomponenti e la nuova legge sul Terzo Settore sta fornendo l’input per significativi cambiamenti del settore No profit.

Da questi studi emerge tutto lo spessore e il peso che il volontariato ha ormai assunto nel nostro paese. E’ diventato una scuola di democrazia e una forza di relazione. Chi fa volontariato genera benessere e la gratuità stimola forme di collaborazione orizzontale.

Avis a Scuola (foto di archivio)

In questa emergenza sanitaria ci siamo trovati ad avere, a volte purtroppo, più tempo a disposizione. Diamogli un valore nuovo. Seguiamo le prossime campagne di comunicazione per i nuovi volontari e consideriamo l’idea di regalare un po’ del nostro tempo ad Avis. Sarà senz’altro un tempo di qualità.

Stefano Villani, redazione Avis Provinciale Modena

 

foto di archivio