Non c’è niente da fare. Il volontariato AVIS ti ”entra dentro”. Il volontariato – in qualsiasi associazione – inizia come un passatempo, una occasione di impegnarsi in “qualcosa che ci piace”. Nasce dalla voglia di realizzare qualcosa in libertà. Senza costrizioni ed obblighi, possibilmente divertendosi.
“Lo faccio per un periodo, perché è una causa giusta. Tanto è volontariato, che vuoi che sia? Un impegno a perditempo”. Poi il tempo passa, gli impegni si accumulano e quel volontariato, quell’impegno occasionale – cambiato nei tempi e nei modi – piano piano di entra dentro.
Ti entra nelle vene. E proprio come il sangue scorre nelle vene, quel passatempo diventa fondamentale. Diventa parte integrante di te.
In questo ultimo, strano, scomodo, inaspettato, assurdo anno 2020, due storici collaboratori hanno deciso di non dedicarsi più all’Avis in forma “attiva”.
Giancarlo Vandelli e Gian Paolo Luppi hanno deciso di “andare in pensione” ed hanno detto stop all’impegno attivo nella sede di Campogalliano – che hanno praticamente fondato oltre 60 anni fa.
Hanno donato il sangue – tanto! – ed hanno donato il loro tempo: per anni nel consiglio direttivo – Vandelli anche in consiglio Provinciale – e volontari addetti alle giornate di prelievo.
Ora “DICONO” che smettono… Ma si può fermare il sangue che scorre nelle vene?
Semplicemente GRAZIE per quello che avete fatto fino a qui.
Il Consiglio e tutti i donatori Avis Comunale Campogalliano
(Nella foto in alto da sx : Gian Paolo Luppi, Giancarlo Vandelli e Giorgio Tavoni)
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