Chi si trovasse a passare per Mirandola in questi giorni troverà gli storici viali di cinta, e i loro eleganti lampioni, tutti imbandierati con una lunga sequenza di stendardi su cui campeggia il numero 70.

Settanta sono gli anni che compie Avis Mirandola, un traguardo che l’associazione si prepara a celebrare insieme a tutta la città con un calendario fitto di eventi dal 29 agosto al 17 settembre.

Il 29 sarà la giornata ufficiale delle celebrazioni alla presenza del presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola, mentre dal 31 agosto prenderà il via la rassegna “L’Italia riparte”, cinque serate di incontri con autori e testimoni del nostro tempo che avranno come protagonisti Carlo Cottarelli, Luigi Manconi e Mons. Paglia, Gianrico Carofiglio, Orietta Berti, Federico Rampini.

In programma poi la mostra fotografica “Donatori da 70 anni”, uno speciale annullo filatelico e cartoline dedicate all’anniversario.


Costituita il 31 gennaio 1951, l’ Avis di Mirandola porta nel suo atto fondativo la firma del prof. Lino Smerieri, del Sindaco Oreste Gelmini e dell’Onorevole Mario Merighi, parlamentare mirandolese. E’ la Mirandola solidale del dopoguerra, che farà grande negli anni successivi un’idea coraggiosa e generosa come quella del dono del sangue.

Da quel lontano 31 gennaio ’51 ad oggi sono state raccolte 18.4012 unità di sangue grazie all’apporto diretto, nel tempo, di oltre 60.200 donatori. E proprio l’Avis di Mirandola è diventata nel 1990 la prima sede decentrata in Italia per la raccolta di plasma.

Oggi Avis Mirandola è una realtà che può contare su oltre 1.300 donatori effettivi per un totale annuo di 3.031 donazioni con un incremento, proprio nell’anno Covid, di ben 97 unità rispetto al 2019.

Motivo di orgoglio per i volontari mirandolesi è la presenza di tanti giovani che proprio nei mesi del Covid hanno fatto registrare adesioni da record: più 139 con ben 89 under 20.

Non meno significativo il crescendo di donatori extracomunitari: più 134 di cui 75 uomini e 59 donne.

Di tutto questo il merito va innanzitutto ai donatori, e con loro alle decine di volontari che assicurano quotidianamente l’attività della sezione, al personale medico ed infermieristico che garantisce sicurezza sanitaria e prevenzione, e all’intero Consiglio direttivo che è sempre stato capace di rinnovarsi in proposte e iniziative a stretto contatto con la propria comunità.

E’ il valore principale dell’intera attività dell’AVIS Mirandola, che, oltre alla sua missione istituzionale, è diventata un vero “contenitore culturale” per il territorio, in cui si riconoscono e trovano riferimento donatori e cittadini.