E’ accaduto qualche settimana fa. In occasione di un complesso trapianto di fegato al Policlinico di Modena si è reso necessario utilizzare ben 70 sacche di sangue; inoltre, recentemente, sono stati effettuati altri 2 trapianti di gruppo 0 negativo che a loro volta hanno richiesto la disponibilità di diverse decine di unità.

Per fare fronte alla necessità, il servizio trasfusionale ha ovviamente attivato l’ Avis che si è immediatamente data da fare per contattare donatori disponibili di Modena e dei comuni limitrofi ed invitarli a donare. Data la difficoltà legata al periodo estivo e la necessità di raccogliere le unità necessarie in breve tempo, è stata anche organizzato nella sede modenese di via Livio Borri un turno pomeridiano straordinario di raccolta. La risposta è stata immediata, i donatori si sono prontamente presentati, e al Servizio Trasfusionale è stata garantita la quantità di sangue richiesta per gli interventi. Tutto questo nel giro di pochissimi giorni, e in piena estate.

E’ solo il più recente di tanti episodi simili che si potrebbero raccontare: i donatori ci sono sempre e subito, con il loro gesto ordinario e straordinario, anonimo e senza clamore.

Quanto accaduto ci dà, però, lo spunto per misurare l’importanza della donazione di sangue in relazione ai grandi interventi chirurgici di trapianto d’organi. Un’attività che a Modena ha un’eccellenza nel Centro Trapianti del Policlinico inaugurato nel 2000, dove, proprio nel giugno di quest’anno è stato eseguito il trapianto di fegato numero mille.

Il dr. Giovanni Battista Ceccherelli, responsabile del Servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena ci fornisce alcuni dati indicativi: “La necessità di sangue per un trapianto di fegato non diminuisce anche con l’avvento di nuove tecnologie sempre più sofisticate. Per ogni intervento, di base vengono richieste 10 sacche di globuli rossi concentrati, 5 di piastrine e 5 di plasma, ma non sono rari i casi in cui la complessità della situazione richieda unità aggiuntive”.

Per completare la stima va poi aggiunto che a Modena i trapianti di fegato sono in costante crescita, 250 dei mille totali sono stati effettuati negli ultimi 4 anni. “Inoltre nel 2021 – precisa Ceccherelli – da gennaio ad agosto siamo arrivati a 22 interventi, contro i 14 nello stesso periodo dello scorso anno”.

Sulla necessità di scorte di sangue sempre pronte incide poi anche il fattore tempo. ”Le richieste del Centro Trapianti possono arrivare anche all’ultimo momento, qualora si renda disponibile un organo da donatore compatibile con i pazienti in lista d’attesa. Anche per questo è indispensabile – conclude – che la disponibilità di sangue non cali mai, soprattutto nei periodi più critici dei mesi estivi, e che si possa sempre contare sulla risposta dei donatori anche alle chiamate straordinarie, come è fortunatamente avvenuto in questa recente circostanza”.

Al contributo determinante di Avis va poi aggiunto in questo caso anche quello altrettanto indispensabile di AIDO con il suo impegno a favore della donazione di organi. Un legame indissolubile, e mai abbastanza ricordato, tra la rete del dono e la chirurgia dei trapianti che può portare sempre più speranza di nuova vita ai pazienti.