Torniamo indietro di 518 anni, all’ormai lontano 24 Maggio 1503 quando Alfonso 1° d’Este concede l’organizzazione a Sassuolo di una fiera nel mese di ottobre con lo scopo di facilitare gli scambi liberandoli da ogni dazio e balzello che allora li limitavano notevolmente. Con gli anni la tradizione si è consolidata e a tutt’oggi annualmente rinasce occupando le 4/5 domeniche che sono a disposizione a seconda del posizionamento delle domeniche stesse. Non so assolutamente quando siano stati attribuiti i nomi che caratterizzano le fiere stesse né tanto meno ho la sicurezza del loro significato. Certamente, seguendo la logica ed il suggerimento dell’amico Marino Zazzj (presidente dell’AIDO Sassuolo), il dubbio si potrebbe risolvere nel modo seguente.
La prima è detta “Féra di Curiàus” dei curiosi riferendosi al fatto che la gente è spinta a partecipare dalla curiosità. La seconda è la “Féra dal Bèli Dann” delle Belle Donne e qui probabilmente si intravede un richiamo agli uomini a partecipare. La terza è la “Féra di Resdaur” di quelli (solo uomini) che nelle famiglie gestivano i soldi. La quarta è la “Féra di Sdas” dei setacci che lasciano andare il buono e trattengono gli scarti. In pratica i ritardatari trovano soltanto quello che é rimasto dopo le scelte degli altri le domeniche precedenti. La quinta (quando c’è) è la “Féra di Stumpai” dei tappi in quanto faceva da tappabuco in una domenica in più.

E qui le notizie finiscono ed entriamo in scena noi dell’Avis. E vero che nel 1503 non c’eravamo ancora ma è altrettanto vero che da qualche anno ci attiviamo in ottobre per farci vedere, per incontrare la cittadinanza, spiegare chi siamo e, perché no, per invogliare qualcuno ad allungare il braccio per una donazione di sangue oppure semplicemente darci una mano come volontario. Visti i risultati degli anni precedenti evidentemente la cosa funzione anche se gli stessi risultati spesso dipendono dal posizionamento che l’amministrazione comunale ci aggiudica.
Quest’anno ad esempio a nostra disposizione c’era uno spazio enorme nella nuova (appena rifatta) Piazza Grande o Piazza Martiri Partigiani di fronte a San Giorgio con alle spalle la Guglia (la fontana nella quale tanto tempo fa abbeveravano i cavalli). Posto bello o posto brutto? Dipende dal solito discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Certo che non vederci lì era un po’ difficile dato che ci era stato autorizzato l’utilizzo, come si vede dalle foto, oltre al gazebo ed alle vele grandi, anche dell’arco gonfiabile.
E che dire della gestione dello stand? I volontari il loro dovere l’hanno fatto. Non è facile garantire per 5 domeniche la presenza di una squadra addetta al montaggio e smontaggio oltre ad almeno 2/3 persone all’interno per accogliere e sollecitare i visitatori. Ho detto che non è facile ma “Sassuolo è Sassuolo” (modestia a parte) quindi vi lascio immaginare come siano andate le cose. Teniamo anche conto che domenica 17 per tutto il giorno nel Parco Vistarino c’era la festa del volontariato e anche lì potevamo mancare? Non siamo mancati ed a parte ve ne diamo conto.
Al momento della riunione del Comitato di redazione della Newsletter ancora non avevamo i dati riassuntivi della lunga operazione. Con calma trarremo le conclusioni ma fin da ora, a sensazione, siamo molto fiduciosi. Intanto grazie a tutti.
Stefano Tosi


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