Nel mese di novembre è cominciata una serie di incontri che il gruppo impegnato nel Servizio Civile in Avis, guidato da Angelo Fregni, sta tenendo con gli studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Le ragazze provengono da diverse sedi AVIS della provincia di Modena, rispettivamente: Sara da Carpi, Clara da Vignola, Martina e Cecilia da Modena (la prima nella sede provinciale, mentre la seconda in quella comunale).
Il primo degli incontri è avvenuto il 9 novembre in Sant’Eufemia, nel dipartimento di Studi Linguistici.
“Siamo state invitate a raccontare la nostra esperienza in Avis come volontarie agli studenti – raccontano – così abbiamo avuto l’occasione di sensibilizzare sull’importanza della donazione di sangue ed emocomponenti, e sul ruolo fondamentale del donatore all’interno della società”.
E’ stata Clara a rompere il ghiaccio con un breve racconto sulla nascita di AVIS, per passare all’importanza del sangue per la cura di malattie e trapianti e illustrando alla fine i vari passaggi necessari per diventare donatore.
Ad avvalorare il discorso è intervenuta Martina, raccontando il suo percorso in Avis che l’ha portata da poco a diventare anche donatrice: “Due giorni fa ho effettuato la mia prima donazione. Il motivo che mi ha spinto nasce da un episodio verificatosi a luglio, periodo dell’anno in cui si chiedeva ai donatori di venire a donare per far fronte al calo delle sacche di sangue e plasma”.
Ha poi descritto ai suoi coetanei universitari una delle tante situazioni che si viene a verificare generalmente in coincidenza con la partenza per le ferie: “Un giorno ci venne chiesto di sollecitare i donatori con gruppo sanguigno 0+ a venire a donare: essendo anche il mio gruppo, mi sono sentita tirata in causa… ma non essendo donatrice, non potevo fare nulla.
Ho sentito un senso di rammarico, amarezza e delusione – ha continuato – e mi sono detta che, se non potevo essere utile in quel momento, lo sarei stata in futuro. Così decisi di iniziare l’iter per diventare donatrice e ho atteso con ansia il giorno della mia prima donazione”.
Quel giorno è arrivato e le ha dato anche l’occasione per rassicurare chi, come lei, ha un rapporto problematico con gli aghi: «Avevo un po’ di agitazione ma ero anche molto eccitata perché finalmente potevo donare, potevo aiutare, potevo essere utile… e questo pensiero mi permise di vincere anche la mia riluttanza verso gli aghi!».
Per concludere, la nuova donatrice e volontaria ha sottolineato che «è stata una bellissima esperienza, le infermiere e i medici sono stati molto scrupolosi e sono venuti incontro a tutte le mie esigenze: alla fine il senso di appagamento è valso tutti questi mesi di attesa».
L’incontro si è poi chiuso con la raccolta di moduli d’iscrizione dell’associazione, con l’augurio di rivedersi presto numerosi nelle diverse sedi comunali.
Speriamo che una testimonianza come quella di Martina sia stata utile a convincere persone in cui la paura vince sull’intenzione di iscriversi. In fondo, provare a donare non costa nulla, anzi… a volte diventa un vizio!
Benedetta Tosi, redazione Avis Provinciale Modena
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