In tanti anni nelle decine di articoli che ho scritto per il “Giornale dell’Avis Provinciale” (prima) ed ora per la “Newsletter”, ho sempre descritto avvenimenti relativi alla sezione oppure presentato personaggi che ho ritenuto importanti guardandomi bene dall’accennare a me stesso se non nella firma degli articoli.

Oggi, e solo perché la carica di presidente e di cronista coincidono, mi permetto di intervenire in prima persona per un appello ai donatori che in questo momento ritengo molto importante.

Vediamo dunque di che cosa si tratta. Abbiamo appena terminato il 2021, straordinariamente positivo per quanto riguarda i numeri delle donazioni, e di questo giunga ai donatori il più ampio ringraziamento. Non altrettanto possiamo dire relativamente all’anno appena iniziato che registra invece una partenza a dir poco con il freno a mano tirato.

Non mi preoccupo ovviamente per i numeri relativi alla prima metà di gennaio che, per quanto negativi, fotografano soltanto una situazione contingente giustificabile in mille modi ma piuttosto ad una tendenza che rischia di diventare pericolosa e che riguarda il

MANCATO RISPETTO DEGLI APPUNTAMENTI CONCORDATI PER LE DONAZIONI

Vediamo di fare il punto della situazione partendo dal presupposto che, essendoci fra i miei compiti anche quello di coordinare l’efficientissimo reparto telefoniste(i) che settimanalmente al lunedì e al martedì, chiamano per gli appuntamenti, e essendo personalmente sempre presente in sede durante le chiamate, mi illudo di avere abbastanza il polso della situazione in questo campo.

Anzitutto é bene ricordare ai pochi che non lo sanno che la nostra sala prelievi è aperta 6 giorni su sette (chiusa al martedì), che alla stessa hanno accesso non solo i nostri donatori ma anche quelli delle sezioni comprensoriali che donano plasma, e che i giorni di maggiore accesso sono i sabati e le domeniche per ovvii motivi di lavoro. Tanto premesso vediamo di capire che cosa accade in questo periodo.

E’ spiacevole doverlo ricordare ma accade che purtroppo per un’infinità di ragioni negli ultimi tempi si riscontra sempre un numero elevatissimo di defezioni (un sabato abbiamo raggiunto la ventina di unità) che per le ragioni che vado a ricordare, ci mettono in difficoltà.

Partiamo dal problema del personale sanitario. Come si sa a causa del Covid è estremamente difficile da trovare in quanto reclutato dagli hub vaccinali o dalle strutture ospedaliere, viene chiamato in numero sufficiente a far fronte alle esigenze in base agli appuntamenti, ma che si rischia di utilizzare solo a tempo parziale creando un’incongruenza anche economica dato che essendo pagati a presenza e non a cottimo, automaticamente il costo per sacca aumenta sensibilmente.

Dal punto di vista organizzativo ricordo poi che le assenze molto spesso si concentrano al sabato ed alla domenica, giornate come detto più richieste e nelle quali, per trovare spazi liberi bisogna andare avanti anche un mese. Non credete che, se informati in anticipo, potremmo riempire gli spazi rimasti liberi con altri donatori che sono in attesa? Senza poi contare che in ogni caso le mancate donazioni incidono sensibilmente sulle scorte al Centro Trasfusionale.

Quali dunque le cause? Certamente la variante Omicron del Covid ha una responsabilità elevata, così come ce l’ha la confusione creata dell’applicazione delle norme emanate in materia di positività al virus, in continua evoluzione, che crea nei donatori perplessità e spesso confusione.

Esiste poi anche un problema di impegni improvvisi sopraggiunti all’ultimo momento? Sicuramente, anche se statisticamente non sono tantissimi. Qualcuno si dimentica? Può essere anche questo, ma ricordo che viene sempre inviato automaticamente un SMS alcuni giorni prima e poi, specialmente fra i più giovani, chi non utilizza oggi l’agenda sul cellulare?

Scartando dunque a priori l’idea di inutili e sterili polemiche mi permetto di chiedere il vostro aiuto ed il vostro impegno affinché, grazie ad una telefonata (ricordo però che al pomeriggio difficilmente c’è qualcuno in sede), si eviti di sprecare lo spazio nel calendario donazioni.

Dateci una mano rendendo il nostro lavoro più semplice: in fondo siamo anche noi tutti soltanto volontari e come voi ci siamo presi un impegno, a volte gravoso, ma sempre indispensabile per la comunità.

Stefano Tosi