Salve gente. Preso per buono il detto “Anno nuovo, vita nuova” provvediamo ad una variazione non solo formale ma davvero sostanziale e cioè “Anno nuovo, Grillo vecchio” e questo non solo perché, la mia età comincia ad essere davvero quasi patriarcale, ma anche perché le pillole continueranno a tormentarvi anche per il 2022. Di che cosa parleremo stavolta? Rubando l’idea della nostra ottima caporedattrice Annarosa Ansaloni, furto per altro autorizzato, riprendo l’articolo da lei pubblicato sull’ultima newsletter dell’anno passato

IL SANGUE NELLA CURA DEI TUMORI INFANTILI

Il tutto si collegava alla visita del nostro presidente provinciale Cristiano Terenziani al reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena durante la quale sono state donate ai minori ricoverati i simpatici pupazzetti “Blood Brothers” con il loro corredo di album e matite. Presenziava alla cerimonia anche la nostra Annarosa in veste, per l’occasione, di capo ufficio stampa del Provinciale che ha realizzato un’intervista a Monica Cellini dottoressa della struttura. Da questa intervista ho ricavato, oltre all’apprezzamento per l’umanità dell’intervistata, alcune notizie importantissime circa il rapporto stretto fra quel reparto del Policlinico e l’Avis il cui contributo diventa veramente indispensabile come appare chiaramente da questa parte dell’intervista che riporto integralmente e per la quale direi non servano commenti.

“Da noi il fabbisogno di sangue è altissimo, proprio per il tipo di patologie che curiamo. Ogni giorno abbiamo bisogno di trasfondere sangue e piastrine, in base ai controlli sul sangue che facciamo quotidianamente. Le terapie inoltre sono molto pesanti, impattano in modo importante sul midollo e dobbiamo supplire con le trasfusioni. In caso di trapianti, in particolare, il midollo non lavora per 15/20 giorni, quindi dobbiamo sostituire tutti i componenti del sangue con le trasfusioni. Non sarebbe nemmeno pensabile di fare qualcosa in questo reparto se non ci fosse il supporto del Servizio Trasfusionale e quindi dell’Avis”.

In quanti di voi conoscevano questo particolare uso del vostro sangue? In quanti fuori dal nostro mondo ne sono al corrente? E sapete quanti bambini sono interessati ogni anno da queste malattie? Anche qui riprendo alla lettera un altro brano tratto della stessa intervista:

“Se parliamo di oncologia, quindi di patologie quali leucemie, linfomi, tumori cerebrali, tumori solidi, sarcopatie, ogni anno entrano 25/30 nuovi casi. Molti di più sono invece i casi ematologici, anemie, piastrinopenie, talassemie, deficit immunitari ecc. Il tutto in una fascia d’età che va dal neonato ai 18 anni”.

E qui riprendo il problema affrontato già più volte. Ognuno di questi bimbi ha un proprio gruppo sanguigno e quindi può ricevere soltanto sangue compatibile con il proprio. Cosa serve dunque per far fronte a questo fabbisogno purtroppo assolutamente non programmabile? Prima di tutto cercare nuovi donatori che sostituiscano almeno quelli che per qualunque ragione si dimettono e poi sperare che siano anche depositari di un gruppo sanguigno più difficile da trovare.

Non sarebbe poi male rispondere alle chiamate delle centraliniste che vi invitano alla donazione e, non meno importante, rispettare gli appuntamenti che vengono presi. Se poi pensate che neanche questo basti, beh cosa ne direste di fare un po’ di informazione fuori dal nostro mondo? E’ giusto che si sappia che l’Avis è anche e particolarmente questo.

Il grillo parlante

(Stefano Tosi)