Più di 300 persone, in rappresentanza del mondo del volontariato e di tutta la comunità frignanese, hanno assistito sabato 12 marzo alla posa della prima pietra della Casa del Volontariato di Pavullo, un evento atteso da vent’anni che, proprio in questo particolare momento, diventa anche emblema di solidarietà e di convivenza pacifica.

Il progetto, portato avanti da Comune di Pavullo, Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna e sostenuto da Fondazione di Modena porterà alla costruzione di una nuova struttura destinata ad ospitare la nuova sede dell’Avap e dell’Avis (le due capofila del progetto), il nuovo sportello locale del Centro Servizi per il Volontariato e gli uffici di tutte le realtà associative pavullesi aderenti all’associazione “Insieme per gli altri”.

Non da ultimo, la nuova struttura sarà sede del centro operativo comunale della Protezione Civile, riferimento regionale per il basso Frignano.

Tante le autorità presenti alla cerimonia che si è tenuta nel luogo dove sorgerà la struttura, in via Serra di Porto area Bocciodromo, salutata dal passaggio acrobatico di un aereo con fumogeno del vicino Aeroclub.

E non poca emozione anche da parte di Andrea Iori presidente Avap e Lorenza Gamberini presidente Avis Pavullo che hanno ripercorso le tappe di questi venti anni vissuti intensamente fino alla fatidica data di avvio della realizzazione del progetto.

La nuova struttura si svilupperà su uno spazio di circa 3000 mq, su cui sorgeranno due palazzine con nuove sedi e ambulatori, il magazzino attrezzato per ospitare anche gruppi elettrogeni, motopompe ed ospedale da campo gonfiabile e un grande spazio per il ricovero mezzi, autoambulanze, automediche e pulmini.

Data la costruzione antisismica, la Casa del Volontariato potrà essere adibita a punto di prima accoglienza, con la possibilità di collocare centinaia di brandine ed ospitare parte della cittadinanza.

A sigillare l’atto di cessione gratuita del diritto di superficie per 99 anni da parte del Comune alle associazioni che vi realizzeranno l’opera, il gesto simbolico della collocazione di una “capsula del tempo” in cui è stata racchiusa la lettera che illustra tutto il progetto di Avap e Avis.