Continuiamo con la veloce e sommaria disamina dei verbali del Consiglio Provinciale degli ultimi mesi dai quali vengono estrapolate notizie volte ad una maggiore conoscenza delle attività, a volte pressoché sconosciute, che l’Avis invece svolge e che non sono poi così marginali.
Scorriamo dunque il verbale del 7 Marzo scorso nel quale appare l’argomento seguente:
- Proposta di adesione alla raccolta fondi “Donatori per la pace” lanciata dall’Avis Nazionale per la raccolta di fondi per l’invio di aiuti umanitari all’Ucraina martoriata dalla guerra.
Il presidente Cristiano Terenziani informa circa le iniziative che stanno sorgendo da varie parti al fine di aiutare il popolo ucraino duramente colpito dal conflitto in corso con la Russia. L’Avis Nazionale ha già dato la propria disponibilità per l’invio di unità di sangue e sta lavorando per l’invio di materiali e medicinali utili alla popolazione affiancandosi così a comuni e associazioni che si stanno movendo in questo senso.
E’ importante dunque decidere a breve quale possa essere l’intervento che consenta al provinciale di Modena di dare il proprio contributo. Si apre dunque un interessante dibattito al quale partecipano il presidente regionale Pirazzoli, il segretario del Consiglio Giorgio Giuliani, il presidente di Avis Modena Antonio Ragazzi, i consiglieri Navi e Fregni ed il tesoriere del provinciale Pellacani Rubens.
Al termine all’unanimità in Consiglio approva quanto segue:
- Che venga privilegiato il conto corrente aperto da Avis Nazionale per la destinazione dei contributi.
- Che venga dato mandato ai consigli direttivi delle sedi la decisione dell’entità del contributo.
- Che entro la metà del mese di marzo i presidenti comunichino alla segreteria dell’Avis Provinciale la quota da destinare in modo da consentire all’Avis Provinciale, di effettuare un unico bonifico al Nazionale, trattenendo la quota relativa alle singole sedi.
- Che l’esecutivo decida l’entità del contributo che verrà erogato per conto della sola Avis Provinciale preso atto di quanto deciso dai vari consigli.
- Che le sedi Avis possano tranquillamente aderire alle iniziative promosse in sede locale.
La raccolta fondi “Donatori per la pace” ha dunque preso il via, non solo con il contributo delle sedi comunali e provinciali, ma anche con l’adesione di tanti singoli donatori.
Gli esiti sono assolutamente positivi. Avis Nazionale riferisce che sono stati raccolti ad oggi 150.000 euro, utilizzati per l’acquisto di duemila confezioni di farmaci salvavita (anticoagulanti, antiaggreganti, piastrinici e antagonisti dell’aldosterone, assolutamente irreperibili in quelle zone), destinati ad adulti e bambini affetti da ipertensione polmonare, una malattia che provoca l’ aumento della pressione del sangue all’interno dei vasi arteriosi del polmone dovuta alla distruzione, all’ispessimento, al restringimento o all’ostruzione dei vasi stessi. Oltre ai farmaci sono stati acquistati anche tre concentratori di ossigeno, dispositivi indispensabili per agevolare la respirazione dei pazienti affetti da questa patologia.
Gli aiuti sanitari, ma anche i progetti di accoglienza già avviati per curare in Italia alcuni di questi malati, vanno a sostegno di “Sister Dalida”, l’associazione ucraina nata per proteggere chi soffre di ipertensione polmonare.
Nonostante le difficoltà logistiche e di trasporto, ma grazie ad una rete di solidarietà che coinvolge tante associazioni sanitarie e con l’aiuto di volontari locali, sia i medicinali che i dispositivi sono stati consegnati nelle strutture sanitarie di Leopoli.
Intanto si sta lavorando per attivare altri progetti di aiuto negli ospedali da campo delle zone martoriate dalla guerra. Quanto si potrà realizzare dipenderà ancora una volta e in gran parte dalla generosità dei “Donatori per la pace”.
Stefano Tosi
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