Dal 19 giugno l’Avis modenese può vantare anche una propria compagnia teatrale, i Donat(t)ori. E’ il risultato dell’atelier teatrale con spettacolo finale proposto ai donatori modenesi in collaborazione col Teatro Nero di Modena in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue.

In dodici hanno risposto all’appello, mettendosi in gioco in una due giorni di prove, sudatissime, sotto la guida sapiente e severa degli attori professionisti, per andare in scena il 19 al Teatro Tempio e vivere finalmente il brivido del palcoscenico. Lo spettacolo “L’arte è Dono” è stata una brillante improvvisazione su canovaccio che ha saputo attraversare le tematiche della donazione con leggerezza e fantasia, fra vampiri e canzoni, fino alla “sigla” finale sulle note di “dona adesso, dona ora”.

“Un esperimento riuscito – commenta Angelo Fregni di Avis promotore dell’iniziativa insieme al Teatro Tempio – che ha raggiunto gli obiettivi: festeggiare i tanti meriti dei donatori, offrire loro un’occasione diversa che rafforza l’appartenenza ad Avis, e presentare ai cittadini, non solo ai donatori, la nostra associazione come accogliente, inclusiva e aperta anche agli stimoli culturali che vengono dal nostro territorio”.

Ma soprattutto una grande emozione per i partecipanti al laboratorio, che non dimenticano l’adrenalina di quei momenti.

Come conferma Paola, una delle Donat(t)rici: “Ho realizzato un sogno che era e rimane tra i primi della mia lista. Venivo da piccole cose fatte a scuola o in parrocchia, ma stavolta abbiamo fatto sul serio. Ringrazio Avis per averci affidato a professionisti esperti e pazienti che ci hanno fatto capire cosa vuol dire fare teatro. Pur avendo condiviso solo due giorni, fra di noi si è creato un gruppo che continua a sentirsi e frequentarsi. Anche questa è la magia del teatro”.

Le fa eco Vincenzo (nei panni del dr. Avis), qualche esperienza in più nel campo dello spettacolo e una naturale vocazione da “buffone”, come scherzosamente lo definisce la moglie, anche lei coinvolta in questa avventura: “Quello che mi ha divertito è stato vedere anche gli altri del gruppo, i loro timori iniziali, il coraggio di buttarsi, l’euforia finale. E’ stato un gioco bellissimo, condotto con grande serietà dai nostri maestri, a cui abbiamo dato non poco filo da torcere”.

Si chiude per ora, ma solo per ora, il sipario su un’operazione che si può definire un “numero zero”. Certamente sono ancora tanti i donatori che hanno il teatro…nel sangue.

Per loro, e per tutto il pubblico modenese, si sta già pensando ad una nuova stagione di repliche.