Come ampliamente detto nelle comunicazioni ufficiali quest’anno il pranzo ufficiale compreso nelle iniziative per la Festa del Donatore 2022 è stato offerto gratuitamente ai donatori.

Ovviamente con questa decisione si è voluto riconoscere ai donatori stessi un meritato ringraziamento per la loro generosità, dando però contemporaneamente il via, partendo dal livello sezionale, ad una più ampia ristrutturazione della politica fino ad oggi seguita dall’Avis in materia di benemerenze da consegnare ai donatori. Vediamo di capirci meglio.

Le medaglie da consegnare a norma di statuto (parlando di quelle dall’oro in poi) possono essere di valore diverso in base alla percentuale di oro presente e viene quindi lasciata alle sezioni la massima discrezionalità nella scelta. Dopo ampia ed animata discussione il Consiglio ha dunque optato, partendo da quest’anno, per la linea del risparmio che, non pregiudicando il riconoscimento al donatore, consente un notevole minor esborso di denaro. Quest’anno, poi, il risparmio è maggiore avendo raggruppato anche le benemerenze dei 2 anni precedenti, nei quali, causa covid non si è potuto procedere alla festa.

Questa operazione per quanto importante, se priva di una visione futura più ampia, sarebbe soltanto una manovra fine a sé stessa che lascerebbe il tempo che trova. Come si può dunque prolungare nel tempo il suo effetto? Molto semplicemente chiedendo ai donatori che cosa pensano di questo problema, se secondo loro vale la pena continuare con la politica sezionale in corso o sono disponibili ad accompagnarci esprimendo un parere che richiederemo a tutti (siamo oltre 2000) circa il loro interesse o no al ricevimento di una medaglia.

Risposta secca dunque a domanda che si basa sul fatto che sono pochissimi quelli che ritirano la benemerenza. In base alla loro risposta verrà modificato il flag già presente nel database specifico e negli elenchi appariranno soltanto coloro che esprimono il desiderio di essere premiati. Sassuolo potrebbe poi fare da capofila ad un’estensione provinciale di quanto da noi proposto in casa nostra.

Operazione “A m’arcord” fra l’altro che farà felice l’amico  (che i “vecchietti” come me ricorderanno) il quale già trent’anni fa tutti gli anni all’assemblea provinciale chiedeva la parola proponendo la ristrutturazione delle benemerenze, proposta che, naturalmente, non fu mai accettata.

A proposito. Quest’anno, visto l’entità del minor costo sostenuto (tre anni in uno solo), si è potuto optare per l’intera gratuità del pranzo. Per gli anni a venire potrebbe essere più giusto deviare gli importi verso altre destinazioni più importanti.

Seguiteci ed aiutateci a decidere nel migliore dei modi.

Stefano Tosi