Continuiamo a parlare di scuola, stavolta dal punto di vista degli studenti. E’ uno sguardo interessante, che ci racconta cosa viene percepito da chi viene a contatto da “esterno” con il nostro ambiente. E’ il caso di Monica Caputo, studentessa dell’ Istituto Selmi biologico di Modena che ha effettuato in Avis lo stage di PCTO, ex alternanza scuola-lavoro. Al termine ci ha lasciato un resoconto della sua esperienza professionale e umana in Avis. Per noi una preziosa testimonianza, per lei una finestra che si è aperta su un mondo che forse non riuscirà a lasciare così facilmente…
“L’attività che mi è piaciuta di più è stata stare in sala prelievi dove ci sono volontari e infermieri che preparano il donatore per il prelievo e eseguono la donazione, poi, in seguito il riordino delle sacche e provette. E’ stato bello poter vedere gli infermieri lavorare e interagire direttamente con i donatori, dando anche noi un aiuto, per quanto possibile.
Ho preferito questa attività alle altre in quanto riguarda direttamente il mio indirizzo scolastico, non solo per l’interazione con le persone, ma anche per il lato pratico del lavoro di un infermiere. E’ stato bello vedere i donatori perché mi sono resa conto della volontà che ci mettono a fare un gesto così importante, mi è piaciuto stare in sala anche perché mi sono sentita parte di un gruppo di persone che lavorano insieme e collaborano. Inoltre è stato bello imparare ad accogliere un donatore, etichettare le provette e le sacche ed in seguito alla donazione poterle riordinare. E’ stata interessante anche la parte riguardante il controllo delle sacche e delle provette a fine donazioni per vedere se esse corrispondevano al nome di ogni donatore, questa cosa mi ha fatto capire quanto sia importante il controllo fin subito dopo aver prelevato il sangue.
Vedere il lavoro di ogni volontario con diversi compiti ad essi assegnati è stato interessante, ho visto quanto può gratificare essere volontario di un’associazione come questa e come questa attività possa impegnare sia persone con un lavoro o anche in pensione. I volontari malgrado non siano retribuiti per il lavoro che svolgono ci mettono impegno e dedizione, c’è chi viene in sede prima o dopo il lavoro ma anche chi per occupare il tempo, abbiamo visto anche anziani in pensione da diversi anni che vengono in sede per fare delle semplici telefonate per ricordare gli appuntamenti ai donatori. Ho visto anche volontari molto giovani che svolgono delle attività di interesse nel loro tempo libero. Ammiro molto la volontà di queste persone ma anche il modo in cui aiutano, come se la loro attività non gli pesasse più di tanto e non richiedesse sforzo.
E’ stato bello vedere volontari in diversi ambienti di AVIS: in ufficio, in accettazione e in sala. Non ho mai fatto attività di volontariato se non per feste di paese, vedendo questa associazione ho imparato che il volontariato non serve solo per aiutare gli altri ma porta anche molti benefici a chi lo fa, non solo gratificazione ma insegna attività che possono anche non riguardare il proprio lavoro effettivo, ho visto come si può imparare dalle persone con cui si è a contatto ma anche dagli esperti come medici e infermieri che insegnano ai volontari alcune basi del loro lavoro; per questo credo che sia anche un grande arricchimento di conoscenze personali.
Credo che tenterò di informarmi sulle attività che si possono svolgere e credo che, appena sarò in grado e avrò il tempo, mi potrei dedicare a volontariato come questo, penso che sia anche un’opportunità per imparare qualcosa sul mondo del lavoro, imparare a dedicare il proprio tempo agli altri e responsabilizzarsi”.
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