Dopo tanti anni di storie, notizie e curiosità raccontate puntualmente sulla nostra newsletter (ma prima ancora sul “giornalino” Avis) succede che i colleghi della redazione e il pubblico dei lettori/donatori diventino quasi una famiglia. E con una famiglia viene naturale condividere gioie e dolori. E’ quello che ci ha chiesto di fare il nostro Stefano Tosi, presidente di Avis Sassuolo nonché arguto narratore delle vicende della sua sezione, che per una volta esce dall’ombra di cronista e ci parla in prima persona di un suo “incubo” privato. Ospitiamo volentieri, allora, le sue righe come un segno di ripresa, ottimismo e tenacia. E siamo certi che insieme a noi anche i suoi lettori, sassolesi e non, faranno il tifo per lui.
La redazione
Scusate se mi permetto di affrontare un argomento assolutamente molto personale, certamente legato alla mia disponibilità attuale a confrontarmi con un problema tanto importante che definirei, stando alla sequenza dei fatti
10 GIORNI DOPO…….. ALMENO UNA VITA DOPO
Mi pare di ricordare infatti cosa successe quel famoso (soltanto per me ovviamente) mercoledì 15 febbraio quando su indicazione del mio medico curante ed a seguito di sconcertanti situazioni cliniche che mi mettevano fuori dalla normalità, sono stato inviato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo per una TAC urgente alla testa, ripetuta il giorno dopo, che ha dato esito assolutamente concordante, anche se per il momento non definibile. Dal lettino in pronto soccorso, sono stato trasferito in reparto medicina in attesa di una risonanza magnetica da effettuare il lunedì seguente.
Bene, in questo breve lasso di tempo non è che fossi molto tranquillo, anche se, diciamolo, mi pareva che la situazione personale andasse pian piano migliorando, le amnesie diminuivano e chissà…Poi, a seguito di una ulteriore parziale normalizzazione la cosa è andata poco alla volta migliorando ed eccomi a casa da venerdì 24 pomeriggio. Sono guarito? Certo un’altra TAC è prevista, un’altra risonanza magnetica pure, e poi? Non lo so. Mi auguro che col tempo la cosa vorrà ancora di più stabilizzarsi, anche se capisco benissimo che il tutto si innesta nella situazione fisica di un ottantenne. Intanto prendiamo per buona la situazione attuale; se non ottimi, questi risultati sono incoraggianti.
A proposito. Ricordo la sera prima del ricovero (martedì 14) quando invano cercai di scrivere qualcosa per questa newsletter. Ebbene in un’ora e mezzo sono riuscito a scrivere non più di una riga e mezzo di articolo, sotto gli occhi disperati di mia moglie che mi vedeva spegnermi pian piano. Vi lascio immaginare quindi anche la mia situazione personale di fronte ad un mondo che vedevo via via sciogliersi e che non sapevo più come affrontare.
Ovviamente, e qui termino, non ho voluto con queste poche parole dare speranza a chiunque altro si sia trovato, si trovi o si troverà in una situazione come la mia. Ognuno ha la fortuna (sfortuna) di trovarsi nel momento particolare che gli è destinato ed io, forse anche perché non completamente in me, ho avuto la fortuna di non lasciarmi andare, di voler combattere, di accettare la situazione. E poi questo mi fa sperare che se ho superato questo ostacolo, chissà!!!
Stefano Tosi
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