Dopo una brevissima sosta riprendiamo i periodici appuntamenti occupandoci questa volta di un banalissimo discorso riferibile a quelli che, non sempre considerati, sono invece, da una giusta prospettiva, particolarmente importanti. Mi riferisco, infatti, a quelli che si possono considerare
I VANTAGGI PER IL DONATORE
Vediamo di che cosa si tratta. La donazione di sangue intero o in aferesi è da sempre giustamente considerata un atto di generosità da parte di chi non si fa scrupolo di mettere a disposizione della comunità, più di una volta ed ancora in vita, parte del proprio corpo. E’ verissimo. E’ altrettanto vero, però, che quasi sempre ci si dimentica di considerare il lato positivo della questione dal punto di vista del donatore che è sottoposto ad una serie di controlli, a volte anche inconsciamente ed in ogni caso assolutamente gratuitamente.
Vediamo di capirci. Quando un aspirante donatore si iscrive all’Avis, prima di poter donare sa di doversi sottoporre ad una serie di valutazioni sul suo stato fisico (esami, ECG, visita medica) che lo giudicano idoneo. I controlli continuano poi quando si effettua la donazione (esami ematici completi tutte le volte) il cui esito a volte non viene comunicato al donatore se non in caso di parametri errati che vengono evidenziati direttamente da parte del centro trasfusionale con l’indicazione della procedura da seguire. Ed infine annualmente si ripetono ancora gli esami che stavolta sono a disposizione del donatore.
Facciamo due conti. Chi dona 4 volte all’anno sa per certo che per 4 volte nello stesso periodo vengono effettuati gli esami completi. Chi autonomamente si sottoporrebbe ad un tale tour de force? Senza contare poi che anche l’ECG deve essere, in base all’età, periodicamente ripetuto, anche perché il mancato rispetto di tale obbligo comporterebbe la sospensione immediata dalle donazioni. Niente male, quindi, tenendo conto, come detto precedentemente, che il tutto è gratuito ed effettuato nella massima tranquillità.
Questa normalità si segue nella generalità dei casi, quando cioè gli esami non lanciano allarmi evidenziando anomalie alle quali bisogna porre rimedio. Qui la cosa infatti cambia: viene inviata al donatore copia degli esami con le disposizioni del caso che di solito si limitano a controlli da effettuare in sede dopo pochi mesi e nel frattempo arriva la sospensione dalle donazioni finché tutto torna alla normalità.
Ci sono poi casi più gravi che richiedono l’indirizzo al curante per la soluzione. Questo non perché non ci si voglia prendere carico del caso, ma piuttosto perché i dubbi sono maggiori ed è bene che il donatore si rivolga a chi lo conosce meglio.
Quando dunque ricevete comunicazioni di questo genere seguitele al più presto ed alla lettera. Non avete idea di quanti ci hanno ringraziato per avere evidenziato una criticità poi risultata particolarmente importante. E, per favore, non inveite contro di noi accusandoci di “rompere le scatole con sciocchezze inutili”. Pensate un po’ in quanti sarebbero ben felici di farsi controllare così di frequente.
Bene. Pensateci sopra e prendete atto che noi lo facciamo, è vero, per la salute del ricevente, ma anche per quella del donatore. Meditate, gente, meditate!!!
(Stefano Tosi)
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