Pubblichiamo una riflessione di Angelo Fregni, Operatore Locale di Progetto per il servizio Civile di Avis Provinciale, sulla presenza e sul ruolo sociale del volontariato giovanile.
E’ possibile sia passata sotto silenzio causa il periodo estivo l’ intervista su un quotidiano locale ad un operatore di una coop sociale che affrontava il tema del rapporto fra giovani e società con particolare riferimento al disagio giovanile ed agli episodi di violenza e vandalismi denunciati dai cittadini e perseguiti dalle forze dell’ordine.
Che la nostra società ed il nostro modus vivendi abbiano dimenticato gli ultimi è un dato di fatto. Peraltro sottolineato dai toni di caccia alle streghe utilizzati da stampa e cittadini quando avvengano fatti di cronaca che coinvolgano giovani e giovanissimi.
Di contro ricordo però a tutti noi che in questa provincia e in tutto il Paese vive, lavora e produce aggregazione sociale, un volontariato valoroso ed efficace nella sua operatività che è chiamato a sostituire in larga parte, purtroppo, si dice in maniera sussidiaria, la carente presenza delle istituzioni preposte.
Di questo volontariato fa parte a pieno titolo, ancorché non ancora in maggioranza e non ancora con il rilievo dovuto negli organismi di governo, un’ importante percentuale di giovani fra i 18 ed i 30 anni che ne costituiscono il valore aggiunto per l’ oggi e la certezza per il futuro di continuità per coerenza di obiettivi ed operatività.
A questa parte del volontariato, sicuramente preparata e competente, andrebbe affidato il compito di approcciare quella parte di giovani in difficoltà e persi nei meandri di problemi che li frustrano, li rendono apatici e qualche volta violenti, per un ascolto e confronto alla pari, sostenuto e corroborato da scelte ed interventi di enti ed istituzioni.
Si ripropone invece a volte, purtroppo, quanto avviene nei confronti delle “diversità”, temporanee o meno. Dopo il 18esimo anno di età i portatori di queste carenze e/o criticità personali vengono abbandonati a loro stessi ed alle loro famiglie e questo fa perdere a tutti risorse e disponibilità utili alla coesione sociale.
Angelo Fregni
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