Nell’intento di inquadrare meglio il personaggio in questione e, seguendo più o meno la falsariga dettata dal titolo, vediamo di capire di chi stiamo parlando. Si chiama Gian Paolo Chiletti (nome staccato come mi fa giustamente notare durante il breve colloquio intrattenuto con lui qualche giorno fa), è nato a Sassuolo nel non lontano 1964, da genitori fioranesi ed ora risiede a Sant’Antonino in quel di Reggio Emilia dall’altra parte del Secchia (e di questo lo perdoniamo) dove si è trasferito dopo il matrimonio. Nel 1993 si è infatti sposato con Elisabetta e dall’unione sono nati 2 figli: Giulia di 25 anni (che studia e lavora) e Gabriele di 19.
Vi interessa sapere come mai Gian Paolo è capitato (fortunatamente) all’Avis ed ora collabora con noi? Molto semplicemente perché ha lavorato per un certo periodo come amministrativo alla Cantina Sociale di Sassuolo (ora trasferita a Formigine) con il nostro amministratore Mammi, che poi ha sostituito quando quest’ultimo è andato in pensione.
Poi avendo cambiato luogo di lavoro (ora lavora a Castellarano nel settore edilizio e ceramico) e dovendo attendere qualche tempo prima di iniziare il nuovo ha pensato bene di impiegare questo periodo dando una mano come volontario all’Avis, vizio che evidentemente non ha perso.
Impiegato amministrativo dunque. E pensare che si è diplomato nel 1982 al Baggi di Sassuolo come geometra, e questo a dimostrazione del fatto che, come si dice da più parti, lo studio è sempre importante per le conoscenze che ti offre. Quali siano i tuoi sbocchi lavorativi invece lo imparerai negli anni.
Analizzando la sua “carriera” in Avis si intuisce che la stessa è iniziata molti anni fa: si è iscritto infatti come donatore nel 1992 presso la sezione di Modena, da dove ha chiesto il trasferimento a Sassuolo (nel periodo in cui la sede era nella zona di Villa Segrè) ed ora ha raggiunto un numero di donazioni ragguardevole: 98 (novantotto) e scusate se sono poche. Ma non si accontenta di questo.
Pur confermando la propria disponibilità a qualunque impegno, ora fa parte del gruppo (appena formato) che si occupa della scuola, oltre ad essere componente (supplente) del consiglio sezionale, quindi anche lui pronto a sostituire qualche vecchietto dopo le elezioni del prossimo anno.
Completando l’analisi del titolo qualcuno si chiederà che cosa c’entri il tennis in tutto il discorso. C’entra e come! Si dà il caso che, essendo stato suo padre per tanti anni custode del Centro Sportivo Comunale di Fiorano, ovviamente Gian Paolo è nato in un mondo di sport e più specificatamente, a sua scelta, con la racchetta in mano iniziando così una “carriera sportiva” di tutto rispetto ma non certo eccezionale come capitava allora a chi doveva anche lavorare.
Ma poi, visto che buon sangue non mente, il figlio Gabriele ha voluto seguire le orme paterne ed ora milita nelle squadre dello “Sporting” di Sassuolo, con un cospicuo livello di classificazione (ammetto la mia ignoranza in materia). In ogni caso è vero che Sinner è molto più avanti di lui: non tutti però possono essere numeri due (presto uno) nel ranking mondiale.
Buon lavoro Gian Paolo.
Stefano Tosi
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