Bene, siamo ad ottobre ed anche quest’anno si ripetono a Sassuolo le tradizionali Fiere d’Ottobre che compiono la bellezza di 521 anni.

Gli storici ci dicono infatti che il 24 Maggio 1503, su richiesta di Eleonora Bentivoglio vedova di Gilberto 1° Pio, Alfonso D’Este avesse concesso una Fiera nel mese di ottobre a Sassuolo libera da tutti i dazi. Da allora, più o meno puntualmente, ogni anno si ripete la tradizione, ovviamente molto cambiata nei secoli ma che mantiene caratteristiche comuni.

Non so se sia retaggio di quel periodo (anzi lo dubito proprio) ma lo sapevate che ogni fiera ha un proprio nome? Ebbene sì. La prima si chiama DI CURIOUS (DEI CURIOSI) dovuta al fatto che si va in piazza a vedere cosa offre il mercato, poi si vedrà se e cosa acquistare.

La seconda DAL BELI DANN (DELLE BELLE DONNE) in quanto pur avendo il compratore deciso cosa acquistare, finge di non essere interessato per indurre il venditore ad abbassare il prezzo e per questo si concentra sulle belle donne.

La terza è detta DI RESDAUR: il mercante timoroso di non vendere la propria merce accetterà il prezzo proposto e si concluderà l’affare.

La quarta è detta DI SDAS (DEI SETACCI) quale avvertimento ai compratori che chi crede di fare affari in realtà acquista ciò che è rimasto, meno interessante e non conveniente.

Terminato questo breve viaggio nella storia e nella tradizione, veniamo ad oggi. Non ci sono più i giocolieri, i mangiafuoco e tutte quelle attrazioni che c’erano un tempo. Le fiere si sono da anni modernizzate offrendo ai visitatori, oltre all’opportunità di acquisto, anche tipi di svago diversi grazie soprattutto alle associazioni che si offrono per dare il proprio contributo.

E secondo voi in questo ambito l’Avis poteva non essere presente? Ci siamo, e come!!! Se volete trovarci venite in Piazza Grande ogni domenica di ottobre e lì vi verrà spiegato, se lo desiderate, qual è l’attività che svolgiamo. Si, proprio noi, quella massa di “vampiri” che va in giro raccogliendo adesioni alla donazione in modo da poter conferire gratuitamente alla sanità pubblica quante più sacche di sangue possibile. E, grazie a Dio sembra che ce la caviamo piuttosto bene.

E qui termino questo primo approccio con le fiere d’ottobre. Il mese prossimo, statene certi, leggerete su queste pagine il resoconto circa l’attività svolta. Continuate a seguirci.

Stefano Tosi