Fiere d’ottobre 2024
Ottobre è passato, così come sono tranquillamente terminate le tradizionali fiere alle quali ovviamente abbiamo partecipato in maniera più che attiva e che vorremmo condividere con voi. Come valutarle, dunque? Dopo brevi ripensamenti abbiamo deciso di seguire la più ovvia delle soluzioni confrontandoci con la denominazione che le fiere stesse hanno assunto settimanalmente da chissà quanti anni. Vediamo quindi che cosa ci salta fuori.
Prima domenica e prima fiera, quella “DI CURIOUS” (dei curiosi). Beh direi proprio che il nostro stand (di fronte al Duomo di San Giorgio) ha destato un certo interesse al punto che raramente in altre occasioni si è notato un afflusso così imponente di persone attratte, oltre che dai personaggi presenti, anche dalle nostre idee e proposte. Risultato raggiunto, direi.
Seconda domenica, fiera DAL BELI DANN (delle belle donne). In questo caso è stato fin troppo semplice rispettare tale denominazione, anche perché nella nostra sezione questo tipo di personaggi abbonda. Non siete d’accordo? Venite voi a dirlo alle nostre volontarie. Quest’anno poi siamo riusciti ad incrementare il numero delle nuove adesioni che si sono date da fare in Piazza Grande con risultati più che accettabili.
Terza domenica, fiera DI RESDAUR ( sintetizzando per l’occasione: di quelli che mandano avanti il “baraccone”). Qui non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta e pertanto, anche per non rischiare di occupare tutta la newsletter, abbiamo selezionato soltanto due personaggi che sono l’emblema della sezione in queste occasioni: due medici (ovviamente non medici) e più precisamente il dott. Gigetto e il dott. Scossa (vedi foto in alto).
Il primo è un clown di corsia (non so se si chiami così ma l’importante è capirci), in pratica uno di quegli splendidi personaggi che, abilmente truccati, cercano di rendere più semplice la vita ai bimbi ricoverati in ospedale, e vi assicuro che ci riesce bene. Il secondo, invece è un elettricista in pensione (ecco perché dott. Scossa) che ha trovato il sistema migliore per smuovere la routine (comunque indispensabile) dell’Avis inventandosi cure e medicamenti assolutamente improbabili. E anche qui si accettano sfide.
Quarta domenica, fiera DI SDAS (dei setacci), denominazione che utilizziamo come raccolta finale, scartando quindi quanto di positivo già trattato in precedenza e trattenendo le ultime positività che sintetizzo in una cinquantina di nuove adesioni che, speriamo, vorranno al più presto trasformarsi in donatori effettivi.
E termino con una constatazione. Per quanto riguarda la parte meteorologica delle fiere, possiamo anche quest’anno confermare quanto la saggezza popolare ci insegna e cioè che quando il tempo è bello alla prima fiera lo è anche per tutte le altre” (avrei voluto scriverlo in dialetto ma…è meglio di no). Abbiamo corso qualche rischio ma anche stavolta così è stato. Chissà se Alfonso d’Este, 521 anni fa, ci aveva pensato.
Stefano Tosi
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