Che la prevenzione sia fondamentale per la tutela della salute è una convinzione che l’Avis di Medolla ha messo in atto concretamente con l’attivazione da alcuni anni dei Progetti Salute, una serie di screening che si aggiungono ai consueti esami previsti per la donazione del sangue. Un servizio reso disponibile dai volontari dell’associazione, con in testa il direttore sanitario dott. Giovanni Razzaboni, per una valutazione più ampia dello stato di salute del donatore, a favore della diagnosi precoce di alcune diffuse patologie.
Nel 2024 nell’ambito dei Progetti Salute i donatori di Medolla, oltre alla donazione di sangue, hanno potuto effettuare gratuitamente nella sede Avis gli esami delle urine, il test del PSA e l’ecografia tiroidea, quest’ultima grazie al nuovo ecografo in dotazione alla sezione acquistato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
A fine anno questo è stato il bilancio dei Progetti Salute di Avis Medolla:
- esami delle urine: dei 670 invitati hanno risposto in 332 (49%), di cui almeno 20 hanno evidenziato necessità di un ricontrollo;
- test PSA sui donatori maschi dai 45 ai 67 anni: su 210 invitati hanno aderito in 134 (63%), di cui 4 sono stati indirizzati a successiva visita urologica per aver riscontrato un valore elevato;
- progetto tiroide: sono stati sottoposti ad ecografia tiroidea 190 donatori fra i 52 e i 68 anni, di cui 14 sono stati indirizzati alla visita endocrinologica. Dagli esiti successivi, 12 dovranno eseguire un follow up a 6 mesi/1 anno, 2 sono stati sottoposti ad agoaspirato, mentre 1 caso, rivelatosi maligno, ha subito l’intervento di tiroidectomia totale.
Nati dalla volontà di Avis di contribuire alla salute della propria comunità attraverso la prevenzione, i Progetti salute hanno potuto contare sul supporto sempre presente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, sui familiari di Leonardo Zerbini che, in sua memoria, hanno devoluto un importante contributo a questi progetti, al consiglio direttivo Avis Medolla presieduto da Daniela Biagini che ha creduto nell’iniziativa, ai volontari che si sono impegnati della loro attuazione, al dr. Razzaboni che ha seguito la parte medica.
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