Sabato 6 settembre cerimonia di inaugurazione a Camposanto di tre nuove poltrone attrezzate per il prelievo alla sede locale, due delle quali donate dall’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme e la terza, insieme alla dotazione di nuovi computer, dalla Consulta delle associazioni di volontariato di Camposanto, che ha destinato a questo progetto i proventi della iniziativa gastronomica portata in piazza la scorsa estate.

Con le due donazioni si rinnova di fatto la sala prelievi di Avis Camposanto, che da tempo necessitava di migliorare la propria dotazione per garantire ai propri donatori ambiente e attrezzature confortevoli, moderne ed efficienti nelle giornate di donazione.

Presenti alla cerimonia il Gran Priore dell’Ordine di San Lazzaro Giovanni Ferrara, il tesoriere Andrea Mazzanti, il presidente della Consulta Daniele Mangelli, il sindaco Monja Zaniboni e il vicesindaco Andrea Resca, la presidente di Avis Provinciale di Modena Milena Storione, il parroco Don Mattia Maciolek, insieme ai responsabili e ai volontari dell’Avis di Camposanto presieduta da Angiolina Parigi.

Nel suo intervento il presidente Ferrara ha tracciato una breve storia dell’Ordine Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, uno dei più antichi fra gli ordini monastici cavallereschi le cui origini si fanno risalire al 72 d.C. per la difesa dei cristiani perseguitati. Oggi presente in 20 Paesi nel mondo (è di 2 anni fa l’istituzione di una commenda anche in Emilia Romagna) ha sostenuto con le proprie donazioni progetti di ospedali, missioni, scuole, aiuti in emergenze e situazioni di povertà. I “Lazzariti” non sono nuovi ad interventi nel nostro territorio, dove dopo il terremoto del 2012 hanno devoluto un importante contributo alla scuola Adani di Mirandola.

Nel ringraziare le due realtà oggi unite in questo atto di solidarietà, la presidente di Avis Camposanto ha sottolineato il ruolo sociale e aggregativo che una piccola, ma dinamica Avis riveste nella propria comunità, ricordando alcuni dati: i soci di Camposanto sono circa 300 e ogni anno si raccolgono oltre 400 unità di sangue ed oltre 200 unità di plasma; la percentuale dei donatori sulla popolazione in età compresa tra i 18 ed i 65 anni (la fascia utile per donare) si colloca al 14,4% a fronte di una media provinciale del 7,1%. Risultati che non si potrebbero ottenere senza il sostegno di tutti, dall’amministrazione comunale che mette a disposizione gratuitamente la sede, a realtà che vedono in Avis un soggetto importante per la salute dei malati e per l’intera collettività, che merita di essere sostenuto.

Al termine per tutti gli intervenuti un ricco buffet a base di prodotti del territorio offerti da aziende locali amiche di Avis.