Una nuova struttura funzionale e che rappresenti un importante servizio ed un punto di riferimento per l’intera collettività di San Prospero.

E’ questo l’obiettivo che l’amministrazione comunale si pone lanciando il progetto che dovrà portare alla costruzione di una struttura nella quale troveranno collocazione la sede di A.V.I.S. e A.I.D.O., il gruppo comunale dei volontari di Protezione Civile, la sede della Pubblica Assistenza Croce Blu, il Gruppo Alpini, le Guardie Ecologiche ed il Comitato Fiera.

Nella parte nord del complesso ci sarà un centro diurno per anziani, struttura che permetterà una maggiore socializzazione per tutte quelle persone che attualmente vivono sole ed isolate e che anche grazie ad una realtà come questa potranno mantenere una buona qualità della vita.

Come afferma l’assessore alla protezione civile Enrico Scannavini, “l’idea di questo progetto nasce nei giorni successivi all’emergenza, durante i quali ci siamo trovati a vivere ore difficili, sia come naturale conseguenza del sisma e dell’effetto derivato da tale situazione, ma anche per la mancanza di una struttura funzionale al coordinamento del soccorso ed idonea ad ospitare persone fragili che solo il tempo clemente e l’aiuto di tanti ci ha permesso di accudire con sufficiente qualità” ed aggiunge “riteniamo quindi importante costruire questa Casa, che possa sancire il giusto valore per quanto rappresentato nelle fasi dell’emergenza e ne favorisca crescita e sviluppo futuro; oltre a dotare il paese di una struttura polifunzionale necessaria ed indispensabile”.

La progettazione è curata dall’arch. Paola Pizzirani la quale, tenendo conto anche dei parametri di accreditamento della struttura presso la regione Emilia Romagna per i servizi sanitari che ospiterà, ha elaborato un progetto con tecniche e materiali che consentiranno di avere un ridotto impatto, sicurezza sismica e efficienza energetica per dare anche attraverso questa costruzione un segnale di cambiamento nella concezione delle abitazioni future.

Parte ora la seconda (e certamente non meno impegnativa) parte del progetto ovvero quella legata alla raccolta dei fondi necessari.

A tal fine saranno interpellate le principali realtà economiche e produttive a livello locale e provinciale oltre a tutti quegli altri soggetti che, a diverso titolo, potranno “dare una mano”.