Se un adulto in buona salute prende l’influenza non è nulla di grave: qualche giorno a letto e passa tutto. Ma se molti donatori, medici, volontari si ammalano tutti insieme possono mettere a rischio il sistema trasfusionale e “lasciare a piedi” chi ha bisogno di sangue e plasma. Ci avevi mai pensato?
Se sei un donatore emiliano-romagnolo previeni l’influenza stagionale: il vaccino è gratuito dal 7 novembre.

L’influenza si presenta ogni anno durante la stagione invernale. Generalmente in Emilia-Romagna il picco si registra tra il mese di gennaio e la fine di febbraio.

Da lunedì 7 novembre 2016 i medici di famiglia e i servizi vaccinali delle Aziende Usl hanno a disposizione i vaccini e possono iniziare a vaccinare le persone interessate.

Contatta la tua Avis per maggiori informazioni sulla somministrazione del vaccino nella tua provincia o telefona al numero verde del Servizio sanitario regionale: 800033033 (tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle 17.30; il sabato e prefestivi dalle 8.30 alle 13.30).

L’influenza insorge improvvisamente con febbre alta, tosse, raffreddore, cefalea, inappetenza, dolori muscolari e stanchezza. Nella maggioranza dei casi la malattia si risolve in pochi giorni, anche se la debolezza può proseguire per alcune settimane.

Alle persone con malattie croniche (adulti e bambini) e alle persone anziane l’influenza può invece provocare serie complicanze respiratorie e perfino il ricovero in ospedale. In alcuni casi rari, e nelle persone più fragili, può provocare la morte.

I virus influenzali cambiano di frequente. Per questo la composizione del vaccino viene determinata ogni anno sulla base dei virus circolanti nel mondo.

La protezione si sviluppa circa due settimane dopo la somministrazione del vaccino e permane per tutta la stagione epidemica. Per questo si raccomanda di vaccinarsi subito dopo la prossima donazione programmata ed entro dicembre.

La vaccinazione antinfluenzale è considerata necessaria e quindi è offerta gratuitamente dal Servizio sanitario regionale a:

• donatori di sangue per evitare cali nelle donazioni in periodo epidemico;

• tutte le persone (bambini e adulti) con malattie croniche per le quali l’influenza può causare un aggravamento delle patologie di cui soffrono;

• persone dai 65 anni perché con l’età anziana, in caso di infezione, i rischi di complicanze sono più severi;

• personale di assistenza (operatori sanitari e socio-sanitari) per evitare che possano contagiare i malati di cui si prendono cura e per evitare che contraggano l’influenza dalle persone ammalate;

• donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza;

• familiari e contatti di persone ad alto rischio;

• addetti ai servizi pubblici essenziali (come insegnanti, autisti di mezzi pubblici..) per evitare di mettere in crisi servizi necessari alla collettività;

• personale che è a contatto con animali per diminuire la probabilità di ricombinazioni genetiche tra virus influenzali animali e umani.

Per approfondire l’argomento: Epicentro

 

Alcuni piccoli gesti quoidiani a volte bastano per ridurre il rischio di contagio:
– lavare spesso le mani, e sempre dopo aver soffiato il naso
– non abbandonare fazzoletti in giro ma buttarli nel cestino
– starnutire, sbadigliare, tossire con la mano davanti alla bocca