A chiusura del 2017 facciamo il punto sui risultati raggiunti dalla nostra associazione.:

Partiamo con i donatori il cui numero ha fatto segnare un incremento di 553 unità passando dai 29.570 del 2016 a 30.123 dell’anno appena concluso. Il risultato è determinato da un ingresso di 2.973 nuovi soci ed una uscita, per ragioni diverse, di 2.420 donatori.Il risultato, nel suo complesso, è positivo. Consideriamo la buona “attrattività” che la nostra associazione ha sui nuovi donatori il cui ingresso rappresenta circa il 9,8% del totale, ma qualche perplessità deriva da un numero di dimissioni comunque alto che equivale all’8 % della nostra forza associativa. Su questo dato non potrà mancare un’attenta riflessione all’interno delle varie sedi.

Riuscire a preservare il patrimonio dei donatori è il primo elemento di garanzia per raggiungere i risultati che il servizio trasfusionale chiede alla nostra associazione. Vi è, ovviamente, una quota fisiologica di dimissioni determinate da cause inequivocabili, ma riteniamo che si possa migliorare l’attaccamento associativo di quella quota di donatori che paiono allontanarsi senza che vi sia una motivazione di carattere anagrafica o sanitaria.

Sul versante delle donazioni, il dato complessivo della raccolta fa registrare una flessione minima passando dalle 52.158 del 2016 alle 52.051 del 2017 (- 107 pari allo 0,21%), risultato determinato da un forte incremento delle donazioni di sangue intero che risultavano essere 33.282 nel 2016 per passare a 34.148 nel 2017 (+ 866 pari al 2,6%) e ad una flessione delle aferesi (18.876 nel 2016 contro le 17.903 del 2017 con un calo di 973 pari al 5,15%) .

Se l’incremento delle donazioni di sangue è, almeno in parte, figlio di una programmazione associativa determinata dalla necessità di avere un rilevante numero di unità a disposizione in occasione del concerto di Vasco Rossi del 1 Luglio (erano 400 le sacche in aggiunta a quelle programmate che la nostra associazione ha messo a disposizione del SIT per eventuali emergenze) e di aiutare il Lazio colpito dal problema della Chikungunja dove la nostra provincia ha inviato oltre 200 di unità di emazie, il forte calo delle aferesi pare invece avere spiegazioni differenti.

L’incremento del quantitativo lordo di plasma prelevato (passato da 600 a 700 ml) e il conseguente aumento del tempo delle procedure hanno sollevato in diversi donatori perplessità ed in alcuni casi un netto rifiuto di effettuare tale tipo di donazione. Se mal comune è mezzo gaudio (almeno così si dice) occorre sottolineare che lo stesso problema si sta registrando in tutta la regione ed anche a livello nazionale. Per questo motivo non potrà mancare una attenta riflessione a livello delle autorità sanitarie e la nostra associazione, ai vari livelli, dovrà rappresentare le perplessità dei donatori.

Ciò doverosamente premesso, va segnalato che grazie alla grande generosità dei nostri donatori, il servizio trasfusionale del Policlinico ha potuto fare puntualmente fronte alle richieste di sangue delle strutture sanitarie della nostra provincia anche nel periodo estivo, ha potuto mettere a disposizione delle realtà carenti oltre 3.500 unità ed inviare, come già detto, oltre 200 unità di sangue aggiuntiva nel Lazio.

Con queste buone premesse (ma anche con qualche punto interrogativo) si apre un 2018 ancora impegnativo per la nostra associazione chiamata a ribadire, e se possibile migliorare, il positivo risultato del 2017 rispondendo a quanto richiesto dalla programmazione regionale.

In particolare dovremo:

  1. mantenere il numero di unità di sangue intero prelevate;
  2. Incrementare il numero di plasmaferesi;
  3. Incrementare il numero di piastrinoaferesi effettuate presso il SIT tenuto conto della necessità di fare fronte alla richiesta di questo componente del sangue in costante aumento.

Su le maniche allora. C’è da lavorare, ma siamo certi che ancora una volta, grazie alla grande generosità dei nostri donatori e all’impagabile impegno dei dirigenti e dei volontari, sapremo rispondere al meglio alle richieste e svolgere pienamente l’importante compito che ci siamo assunti a favore di coloro che, grazie al nostro dono, possono curarsi e continuare a vivere.

E di sangue e suoi componenti, come vediamo tutti i giorni, ce n’è sempre più bisogno.