Se la trasfusione di sangue è una procedura abituale in ambito ospedaliero, meno frequente, ma possibile, è la trasfusione a domicilio, che si può rendere necessaria in caso di gravi condizioni di salute che non consentono o non rendono opportuno il trasporto del malato.

Abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Ceccherelli, responsabile del Servizio Tasfusionale del Policlinico di Modena di illustrarci l’ iter e procedure per poter accedere a questa tipologia di servizio. Ecco come funziona la trasfusione a domicilio:

“Per poter effettuare una trasfusione a domicilio occorre tenere in considerazione due cose:

  1. La legge 02/11/2015
  2. L’organizzazione necessaria al SIMT per erogare la prestazione

Qualunque medico può trasfondere a domicilio di un paziente qualora siano rispettate le seguenti regole.
Prima cosa indispensabile è la richiesta del Medico di Base che riscontra la necessità della trasfusione. E’ la normale richiesta rossa del SSN. Vi devono essere indicati i dati del Paziente, il tipo di emocomponente richiesto, anche se in genere si tratta quasi sempre di Eritrociti (globuli rossi) Concentrati, e la data e l’ora in cui verrà ritirato l’ emocomponente al Servizio Trasfusionale.

La richiesta va accompagnata dal (o dai) campioni di sangue del Paziente ricevente. Si tratta di una o due provette prelevate da una persona autorizzata (Medico o Infermiere) che firmerà assumendosi la responsabilità di aver fatto una corretta identificazione del paziente e riporterà sulla provetta dati anagrafici, data e ora del prelievo.

Interno del Servizio di Medicina Trasfusionale

Una o due provette, ma quando? In base alla legge 02/11/2015 si possono erogare emocomponenti solo se la determinazione del gruppo del ricevente è stata effettuata almeno due volte, su due campioni diversi, prelevati in due momenti differenti. Occorreranno quindi due provette se il Paziente NON è conosciuto dal Servizio Trasfusionale.

Per diversificare i due campioni necessari alla doppia determinazione di gruppo (solo per la prima volta) sulle due provette è previsto che venga riportato l’orario di prelievo. Tale orario è obbligatorio e attesterà che le due venipunture sono state eseguite in due momenti diversi, e di conseguenza che la corretta identificazione del Paziente sia stata eseguita due volte.

Se ha già trasfuso in passato occorrerà una sola provetta, sempre completata con i dati obbligatori (nome, cognome, data di nascita, sesso, data e ora di prelievo, firma di chi ha eseguito la corretta identificazione e la conseguente venipuntura). In mancanza di essi, non verrà consegnato alcun emocomponente.

Qualunque persona (Medico, Parente o altro) può consegnare al Servizio Trasfusionale la richiesta e le provette.

Il ritiro dell’ emocomponente avverrà presso il SIMT alla data ed ora concordata. Chi ritira può essere, anche in questo caso, non necessariamente personale del SSN, basta che si identifichi e attesti per quale paziente compirà il trasporto.

Il trasporto dovrà avvenire con contenitore idoneo, in modo da conservare l’emocomponente alla giusta temperatura per tutto il tempo necessario e la consegna andrà fatta nel più breve tempo possibile.

E’ assolutamente vietato conservare emocomponenti nel contenitore di trasporto oltre il tempo necessario alla consegna, per evitarne il deterioramento. Ciò significa che appena il contenitore verrà consegnato, dovrà essere presente il Medico che darà subito inizio alla trasfusione”.