Il volontariato del sangue modenese perde una figura storica di grande rilievo. All’età di 74 anni è scomparso Loris Casagrandi Bagnaroli, dirigente e volontario dalla metà degli ‘70 dell’Avis comunale di Zocca di cui è stato dal 1981 segretario, poi presidente dal 1990 sino al 1996, continuando poi fino ad oggi il suo impegno come consigliere. Dal 1990 era anche nel Consiglio Direttivo dell’Avis Provinciale di Modena.

Il suo impegno associativo si è espresso anche a livello regionale, con il ruolo di consigliere dell’Avis regionale dell’Emilia Romagna dal 1996 al 2001. Dirigente appassionato e capace dotato di una instancabile anima organizzativa, Loris è stato il punto di riferimento imprescindibile a livello locale e provinciale dei principali eventi che hanno caratterizzato la vita dell’associazione.

Lascia un segno indelebile nella storia della nostra Avis e nella vita delle persone che lo hanno affiancato nei suoi anni di impegno e passione.

Il direttore di Avis Provinciale Roberto Mantovani ricorda così i loro oltre 40 anni di amicizia condivisa fra idee, iniziative, risate e autentico affetto.

Lettera aperta a Loris

Ciao Loris.

Stavolta me l’hai fatta davvero grossa. Ci eravamo visti un mesetto fa quando eri passato dalla nostra sede come facevi abitualmente più o meno tutte le settimane per fermarti a parlare con me e con le ragazze (come le chiamavi tu) di tante cose ma soprattutto di cosa fare per rendere la nostra famiglia avisina ancora più grande ed efficiente. E ancora una volta non hai mancato di ricordarmi, ridendo, che eri di Rosola e di ribadire che con quelli di Rosola, appunto, ci vuole pazienza perché sono tutti un po’ strani.

Non c’era occasione nella quale non ci prendessimo un po’ in giro e non scherzassimo e non c’era occasione nella quale non pensassimo a qualcosa da organizzare assieme.
Ti ho conosciuto più di 45 anni fa, quando mio padre mi mandava alla domenica a portare il personale nelle varie sedi della provincia per i prelievi e mi sono trovato di fronte questa persona che un po’ mi intimoriva dietro ai suoi baffi e per un modo che di primo acchito sembrava un po’ burbero Poi ti ho conosciuto meglio e non ho potuto non apprezzarti per le tue gradi doti di generosità, per la tua grande capacità organizzativa, la tua schiettezza e la tua passione avisina.

Sono poche le persone che nella mia vita hanno lasciato un’impronta profonda come quella che tu hai lasciato in me. La migliore testimonianza di questo legame è il fatto che, anche se non ci vedevamo per un po’ di tempo, quando ci ritrovavamo era come se fossimo lasciati 10 minuti prima cosa che mi è accaduta davvero raramente. A rinsaldare – indirettamente – il nostro legame è poi intervenuta anche la casa di mio suocero a Villa d’Aiano che tu tenevi costantemente d’occhio e per la quale non mancavi mai di informarmi se c’era la siepe da tagliare o qualche cosa da fare.

Poi ci sono stati i “nostri” tornei. A partire da quello di calcio che l’Avis di Zocca vinse alla fine degli anni 80 battendo nella finale di Monteombraro proprio la squadra dell’Avis provinciale. A partita finita sono venuto a farti i complimenti e scherzando mi sono lagnato di avere perso proprio contro l’Avis di Zocca e ricordo che tu mi dicesti “secondo te se organizzo un torneo vuoi che non lo vinca?” e giù risate.

Poi arrivò il beach volley a Rimini. Ne parlai con Beppe Cenni di Rimini e, come sempre facevo, subito dopo ti ho chiamato per capire se fossimo mai riusciti a mettere in campo una cosa così bizzarra. Come sempre la risposta fu disarmante “certo che ce la facciamo” e poi via a pensare a come fare e via a mettere in piedi una cosa che è rimasta nella memoria di tutti. Anche qui mi rimane la tua immagine al Bagno 36 insieme al bagnino Carlo Sapori e a Gianni Ascari, tutti con i rastrelli in mano a preparare i campi. Ti ho chiesto se avevi bisogno di una mano; mi hai guardato e mi hai detto “lascia stare che non sei capace: te pensa a scrivere qui ci penso io”.

Spentosi dopo oltre 10 anni l’entusiasmo per Rimini, hai voluto mantenere vivo il beach volley e portarlo “a casa tua”. Detto fatto è nato il torneo provinciale che si svolge stabilmente ed in maniera alternata tra la piscina di Guiglia e quella di Zocca con a corredo le immancabili crescentine, appunto, di Guiglia e Zocca.

E poi ancora ci sono state le assemblee nazionali e i convegni a molti dei quali abbiamo partecipato assieme, sempre interessati e senza che mancasse mai quella allegria e quella capacità di fare gruppo che tu, più di tutti, avevi; per non parlare della pesca gigante alla quale non mancavi mai di partecipare con i tuoi fidi “scudieri”.

Ci sarebbero tante e tante cose che vorrei ancora dire e raccontare perché tante sono state le occasioni e gli aneddoti che hanno caratterizzato questi 45 anni della mia vita ma mi fermo qui; voglio però ricordare l’ultima telefonata che ti ho fatto mentre eri ricoverato e nella quale, ancora una volta, ti ho preso in giro e ti ho chiesto di guarire in fretta perché, come sempre, avevo bisogno di te e dei tuoi consigli per mettere in piedi altre impegnative iniziative.

Ciao Loris, mi mancherai tanto tanto.
Grazie per quello che mi hai insegnato e per avermi fatto capire che non bisogna mai darsi per vinti perché con la volontà e la caparbietà si può raggiungere ogni risultato anche quando sembra impossibile.
E grazie per avermi onorato con la tua amicizia.

Roberto Mantovani