Da qualche tempo la nostra associazione sta facendo non poca fatica a garantire il normale svolgimento delle sedute di raccolta a causa di una sempre minore disponibilità di medici ed infermieri che sono le uniche figure abilitate ad eseguire le procedure per la donazione. La normativa infatti esclude altre figure quali, ad esempio, le ostetriche o i tecnici di laboratorio.

Vale qui la pena ricordare che le nostre Avis non dispongono di medici interni, ma si avvalgono di professionisti esterni che collaborano con l’associazione. Ora il bacino di personale sanitario a cui tradizionalmente si attingeva si sta drammaticamente “drenando”, per una concomitanza di diversi fattori:

  1. a causa delle problematiche legate alla pandemia da COVID 19 le strutture sanitarie hanno arruolato un numero straordinario di medici ed infermieri da impiegare nelle vaccinazioni, una situazione che si prevede non terminerà a breve;
  2. per gli stessi motivi parallelamente si è registrato una massiccia assunzione di personale infermieristico nelle strutture sanitarie di tutta Italia. Il numero di infermieri disponibili per attività libero professionale come la nostra si è così ridotto, perché in tanti hanno preferito l’impiego nel pubblico;
  3. I medici neolaureati sono meno rispetto al passato a causa del contingentamento del numero di studenti ammessi alla facoltà di medicina. Quasi tutti i medici hanno inoltre potuto essere accettati nelle scuole di specialità. Ciò determina, in alcuni casi, l’impossibilità di potere collaborare con l’associazione e in altri casi una forte riduzione del tempo disponibile per seguire le donazioni.

Queste problematiche stanno interessando tutta l’associazione a livello della nostra regione, come la presidenza dell’Avis regionale ha già segnalato all’assessorato alla salute. Mal comune – mezzo gaudio allora? Proprio per niente.

Se non vi saranno, a breve, interventi idonei a dare risposte a queste problematiche non è difficile pronosticare che in tempi anche brevi l’ Avis si trovi costretta a ridurre la sua attività riducendo, contemporaneamente, la raccolta di sangue e sue componenti, cosa che il sistema trasfusionale non può certo permettersi.

Sino ad oggi la nostra Associazione è riuscita a tamponare la situazione solo grazie all’enorme disponibilità del personale sanitario che nonostante tutto ha continuato ad operare nella raccolta, al quale è stato chiesto di fare gli straordinari per potere garantire lo svolgimento delle sedute di prelievo programmate; ma non potrà andare avanti così per molto.

Anche per questo rivolgiamo un invito ai nostri donatori che svolgono attività sanitaria, giovani, meno giovani, anche in pensione, perché diano la loro disponibilità a collaborare nell’attività di raccolta. E’ un invito tanto sentito quanto urgente.

Per chi fosse interessato e volesse ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Direzione dell’Avis provinciale – tel. 059/3684911 – e.mail: provinciale@avismodena.it .

Grazie per l’aiuto che potete darci

 

Cristiano Terenziani

Presidente Avis Provinciale Modena ODV

(aggiornato l’11/04/2021)