Negli ultimi anni le abitudini alimentari sono cambiate e sempre più persone scelgono di consumare meno carne e più vegetali e cereali, oppure di rinunciare completamente alle proteine di origine animale. E’ questa la differenza tra i vegetariani e i vegani.
Anche chi, per scelta o necessità, segue un regime alimentare speciale, può essere donatore di sangue o plasma, con qualche accortezza. Ecco alcuni casi:
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Sono vegetariano, posso donare?
Si, ma è consigliabile comunque un’alimentazione ricca di alimenti contenenti ferro e proteine. La ferritina è una proteina globulare che si trova principalmente nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei tessuti scheletrici e può contenere fino a circa 4.500 ioni di ferro, è indispensabile nella dieta e ad essa dobbiamo il colore del sangue. Dopo la donazione è importante reintegrarla, assumendo anche cibi alternativi alla carne come legumi, pesce, molluschi, crostacei, spinaci, frutta secca e fresca e, perché no, cioccolato.
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Sono vegano, posso donare?
Si, ma anche qui occhio alle scorte di ferro, di proteine e soprattutto di vitamina B12, importante per la sintesi dell’emoglobina. E’ una sostanza fondamentale per il metabolismo cellulare, in particolare per le cellule del sangue e del sistema nervoso, che in natura tende a trovarsi quasi esclusivamente in sostanze di origine animale.
Va mantenuta a livelli corretti anche tramite integratori o alimenti industriali opportunamente arricchiti e con il parere del medico.
A proposito di piatti vegetariani ecco alcune ricette dal nostro calendario 2023 (Orto fatato, Polpette di ceci, Crema di fagioli)
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Sono celiaco, posso donare?
La celiachia, conosciuta come una malattia autoimmune, non preclude la possibilità di donare sangue o plasma purché si segua una dieta senza glutine.
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Sono diabetico, posso donare?
La persona diabetica può donare purché la sua condizione sia ben controllata con dieta o farmaci per via orale. Se invece si deve assumere insulina per il controllo del diabete, la donazione è esclusa.
Infine, una domanda “di stagione” che riguarda circa 4 italiani su 10, con un trend in crescita per quanto riguarda non solo gli alimenti, ma le polveri, le sostanze chimiche e, in primavera, i pollini.
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Soffro di allergie, posso donare?
Nel periodo acuto di raffreddore, congiuntivite, asma, prurito e dermatite non è possibile donare sangue e derivati anche se non si assumono medicinali. In questo caso quando i sintomi scompaiono è sufficiente attendere una settimana poi è possibile riprendere a donare.
In caso di terapia a base di antistaminici occorre attendere un periodo di 15 giorni dalla sospensione, sempre che la manifestazione allergica non si ripresenti nel corso di tale periodo.
In caso di terapia con cortisonici o broncodilatatori per l’asma, il periodo di sospensione sarà di almeno 15 giorni, fermo restando sempre che la sintomatologia allergica non si ripresenti durante la sospensione.
Ognuno conosce il proprio periodo critico e in base a questo può programmare la donazione per tempo.
Diverso è il caso di chi nella vita ha sperimentato uno shock anafilattico. Se esiste una storia documentata di anafilassi, sarà escluso definitivamente dalla donazione.
Al di là degli indirizzi generali, il consiglio è sempre valutare caso per caso insieme al medico Avis che potrà stabilire l’idoneità alla donazione e dare utili indicazioni sulla base degli esami di laboratorio.
(fonte Avis Regionale Emilia-Romagna)
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